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fui appartengo, da lui d;pendo. Se quanto m'!
proponcte
e •
me
convenevole' cgli
y'
aílenti–
r:i...
Non v'
allentir~
rna.i. Voi m'
~vrc
te ro–
vinato, ne farere
dolen~e.
Oime! che non fa–
ra
piu tempo, e pcr tutttJ il corío della vollr&
-vira (arete
~ondan nara
alle vili fatiche a voi ,
fenza dubbio care , poiche non vi di
I'
animo
d'
abbandonarle . Ah! Laurctta, fono for
e
fat–
te
c¡uclle morbide mani per lavorare la cerra
?·
.Avra
J'
ardore del fole
a
divorarfi
i colori di
c¡uclla bella carnagione ? Voi
legg>adria di na–
tura, di t utte le G razic, di tutti gli Amori ,
voi Laurcn.a, v-oi confumarvi in un·ofcura ,
o
.penoía vita? Terminarla col!' cílere
la maffaja,
di 41ualche golfo villano? invecchiarvi per effe–
re nell' inopia
,
(enza avere
a(fa~giato
veruno
di <¡uc' dilctri , che doveano vcnirvi conrinua–
~cnro
arprcílo? Ecco que/lo che prcferire alle
dclizi<! dell'abbondanza,
e
dell'ozio, io vi pro–
metto.
fn
che
fi
fonda il no della voíln rtÍO–
luzione? Ncl rimore d'aver ad eflerc per qual–
che momento cagione di travaglio al !>adre
••o–
tiro ?
Sl
e vero, la voflra
fuga gli dara affli–
zionc :
ma
poi qual fara
Ja fua
allegre,,za, ve–
dendovi da miei benefizii arrlcchita , de qualf
n'
avr3 quanei vorra t!gli medeíimo? Q.uanto
cara violcnza fara quella , che
~li
ulerere ob–
bligandolo
a
Ja(ciare la fua capanna,
e a
vivc–
re
in quiete
?
lmperocche
da
que! punto
io
non
ivro
piu
a
temere foe negari
ve
la
mia
fo–
!icira,
Ja
vollra,
la
fua faranno accertate
pel'
[empre.
A
grandiílima fatica poie Lauretta reíillere
alh
(eduzione;
m•
pure Ti
free
reíillenza alla.
fine;
e
fo
non
naíeeva
un
cafo
fa
tale,
che do–
pa