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die a si ad alca voce , che fola l' ulrima

vie.

ne iatefa • La fiima, e I' amicizia nel fare

gli <logi, vanao per lo piu remperate; imi.

rano la modeília degli uomini dabbene

lo.

dandogli; la dove il

rifentimento , e l' ia.

giuria amplificano erceffi vameate

:

per mo.

do, che il bene

vedefi

fuor per ua a cofa di

meizo, che lo dimiou1fce, e vedeli il male

fuor per un vapore, che

1'

ingroffa.

.

Signnre, diAe f\lcefie

al

Vifcon te; voimi

fa

re

ven ir defiderio di p nfdí come voi

A

e

qulndo

la

miferabile verita

fo!Te

dal mio

lato, le

fi

dovrebbe preferire

I'

error vo.

tiro ••• Di cerco: e

vero

:

la

firavagaaza

aulla giova. "Bella parte

teatrale ha

vera;

menie da

rapprefenrare ne! mondo colui

¡

ch' ha lempre ad indifpettire, come un

fao,

'ciullo, da fiarfi fofo in un

cantuccio ;

in·

g rog nato, sbnttoneggiando contro

tutti ; e

pache? per le di!Tenfioni di quel cerchio ió

cui li vi ve : come

fe tutta la natu ra fo{fe

'complice, e rifponfabile di que' torri , che

ci

ha nno offefi

!

•; •

A

vele ragioae, dilfe Alce·

fie : far<bbe ingiuf:lizia

readere gli uomini

folirar ii . Ma Ton poche forfe le doglilaze ;

che li polfono fare, e piccioli

i

fa ílidi che

li po(fono ri nfacciare al comune degl i

uo.

mini

?

Signar mio, credetemi, che Ja mia

prev'enzione ha de' moti

vi

gravi , e ferii ;

'Quail·