!enti fi,ioi
li
fono tv il uppao, e
fe
uu" lpc–
zie di laoguore ) in cae
e
caduca' la lafcia
libera , tu farai poffefsore di cofa rari!Iima,
ci11e d'una u10glie, in cui natu ra non la–
fcia null<l
a
de!iderarli .
Non !i maraviglio il Blanford di rirro .
vare Coraly debole, ed abbarcuri;
nn n
'eb.
be fomma
paffiooe.
PHe,
difse , che ilCie_
lo abbi:i voluto temperare
(4
mia allegrez.
za ,
e gaíligarmi
dell'
icnpazienza ,
e
~
gli
obblig' i del mio ofiizio mi manrene1n vi_
va in cuore lhndo loncano da voi •
E :~o.
mi libero , erdlicuico
a
mellcíso, al 1'1mo–
re all'd tnici zia,
Q.ucll~
p.1rola
more, Lee
tremare CorJly;
il
BI
infJd
s'
a
v
vide
<l
lla
fo
1
agitazione .
L'
ami~J
mio, le dilse , vi
av ra pure apparecchi<ltl
alla
dichiaruiooe,
che avete oro
udiea •• • Si,
diís' dla , non:
mi fono le bonca votlre; ma p1fso io ap.
provare che Geno eccdive?.,. Ecco qoit ,
un linguQggio che ha un poco della cultu–
ra
.Europea.
Piacciavi di lafciulo , quaudn
liece meco, o ingeou:\
ed
alfetruof4 Ctu dy:
fu
gia
un tempo, in cui
s'
io den
v'
oivef–
¡¡:
Vuoi
cu,
che Imeoe
ci
leghi ioti me?
Avrelli rifpofio
feoz1
raggiri ;
Vi
confeoco,
o.vero non polTo con fenc irvi ; adoperace la
franchezza merle!ima , Coraly, i v' amo ;
m~
v' amo fel ice : l' iofel:cica vofira far bbe
la mia •
11
Nello11 tuno rremance rirnirava
I
+
Co,