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libero,
aulla
vi
chieg.
go
iú
l'i .
j
k• non
fo
neppure quali qbbli–
g
i
fie11u 1
volhi ;
m1
quali fono
i
miei ,
fo
in
bcnilli.n.•, e
non voglio tradirgli.
In quell1
guifa le loro conrerfazioni
ad
alero
n;Jn fc:rvivano piu ,
che a farnegli di–
fpenre;
m
1
pi!\
ancora
la
prefenza del Blan–
forJ
gil
ten.eaoppcc:ffi •
Veniva
egli
ogni
giorno aJ in1raccenergli , non gia
COQ
in.
fdcon<le ciance d' amare ,
ma
ragionando di
cune
le 3tccnzioni ,
che
u
fa
va
p~rche
in ca,
fa íua rutco fpira!fe diletco,
ed agi , e
per·
che
ogl\i cof4
preveoitfe
i
"1efidcr¡ della
m0glic: ,
e faceffe pili
profpera.
la fua vica,
s·
io muojn
(eoza
fig liuol
i
>
dicc:a
>
la
mera
delle
míe facolta e di lei
>
l'
alcra meca
e
di colui ,
che
dopo
di me avra
fapuco
dar•
Je
uel
genio , e confolarla
dell'
a
ver
p~rdu·
to me,
Q11c1t ,
o
Ndíi
n
toce~
a
re • Ne!
rn~fl;ere,
ch'
11>
fo
non 'io
vecchia ;
prendí
il
p>lb
mi?,
qu
1
ad'
i
non
vi
faro
piu.
lo
non ho )<1 pazza
.d~a~\a
di volere che
¡,
mia Vd!)'ª
!ii
fdde
a!l<i
mia
ómbra,
co.
raly ¿
fm1
per abJellire il mondo , e per
arri
<.:íir~
n rnra de'
frutti
della
fua
.fecon.
cica.
Cofa
piu
f~cile
e
im¡nag!aarli , che
de·
fcri.