Table of Contents Table of Contents
Previous Page  263 / 374 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 263 / 374 Next Page
Page Background

Coraly fo/Te

fpofa del Blanford. Imanto íla.

va fi ella ancora in cafa di Giulima

ed il

Nelfon non le

fi

fpiccava mai da' fi;nchi ,

Ma veniva meno

il

coraggio a lui , mentre

che facea ogni opera per foílenerlo nell' ln·

diana. L' avere continuamente a ritenere le

lagrime, rafciugando quelle dell'amata gio.

vane ,

la quale ora defolata a' piedi faoi

1

ora fvenuta, e cadente a luí nelle braccia,

lo

fcongiura va, che ave/Te pitia di lei

i

il

:oon concedere mai a fe un

rnomeoto di

debolezza, e richiamaodolt fempre alla me.

moría la fua cruda

ri folu zione ; pare cho

tormento

tale olcrepaffi

cuete Je

furie di

natura: percio appunto la vinu del N<lfoa

ad ogui momento gli aada va mancando ,

Lafciatdrni,

le ,dice~,

avvenrurata

GH

va ne!

io non fono una Tigre: ho un fen!ibile a.

nimo, e

voi

lo Jquarciate. Difponere di v"i,

difpone!e <lime, roa lafciaremi m1>rir frde.

le ali' amico •••• E pofs' io quaoao ne va

il

pericolo delfa víca voílra ,

fa

re u

fo

della

mía volanta? Ab

!

' elfon , datrmi a meno

parola di vivere

¡

non per me piti ; ma per

una Sorella, che v' ador:i .•• Coraly , v'

ingannerei • Non

e

ch' io vc glia privarmi

aell.t

vira da me; ma vedere a quale flato

m' ha condorco il mio dolore : vedere 1' ef.

fe rco de' miei rimorfi, e di qutlla vcrgogoa ,

che mi preoccupa il cuore; farei io men

odio.