cuo1e, di cui egli mi frci::
depoli<allo , ta·
vami di giorno in giurno il lepolcro . Po–
t re voi lliWa vedece ,
s'
io vi diro pi di
quel che
liá.
Non vi celo la forgen re di
que! velerio che lenco mi llrugg • \Toi
fo•
la
pN~te
nmediar vi . on ve 11e do gia de·
b:1<
:
Voi
fa
me
libera liempr e ; a ch i cef.
ca!k alrro rimdio p r me lo cercherrbbe
inv•nno .
11
B anford giunge. S'egli s'av.
ve
e ddll vuOra :\lienozrvnt:: da lui, le voi
gli negare qudla mano, che
feut•
di me,
era accc rdara a lni ,
fia~e
cerra, ch' io non
pollo ÍUp1avvivere ali • fua
dilgra:z.ia, ne
a' mici rimorfi • Gli abbr.1cciamtnti
Jiollri
far anuo
il
ooflro c, ngedo. Pr, nd te confi·
glio fra vni mia dile11á fanciu!l.1 , e fe
VO•
lece
ch' io •iva f•rrtmi ta pp.1cificare meco
mLd< li mo , e giull.ficattmi apprt:lf0 il mio
amico . Ah! Si vhere , gli dilfe Coraly ,di.
ment <nra/i di fe 1nedeíima¡ e quelle paro·
le, ch' era no la dilptrai.ione ddl' amante ;
pofer.1 la gi<'j 1 nel cuore dell' amico .
Ma ripiglio
I'
lntfo na dopo un luogo
fi•
leni.io, come pofa' io concedermi a colui ,
cbe non
e
amaro da me, col cuore ripieno
di colui , rh'
e
arna10 ? • ••
Fa nciu lla mia
io
un onello cuore il dovere riporca virro
ria di tutto . Perdfhdo voi la fperrn za di
'eífer mia , t >llo ne perderere
l'
idea . Cib vi
'tofi ril)
e
vero; ma
trattali
della mia
vita,
o
av~