gr1 fi z10
e
lCílUIJldlO
ji!
brevjll¡¡nQ lempo!
11
mio fara cr¡,dele, e d¡,¡rev Je,
A
mica mia
buoua, io n on ho piu , che dicion' .anni .
O.
!
quanre lagrime dovrb io Jpargere
an.
cora da quelto punto fino
;¡
quell o , in cui
gli occhi miei li
chiud~raoao
per !empre •
Q uello penliero ripieno di rrilkua fece co·
llofc.ere
.a
G iuli
ct1
un' anima
fprofoildata
J1el
Juo dolore , Non
fi
trana va piu di con.
folarla, ma d' aftt iggerti in fua compagnia1
Compiacenza , perfoaíioai , r.ompamoae in.
dul gente, e di cuore , equanto ha l'amici
0
zia di piu dilicaco ,
fu
po!!o
jn
op ra;
mi
íenz.a
pro,
Fu1almente s'ha la novella , che giunge
il Bl<inford ;
ed
il Nelfon, benche drbole,
.e
difanimaco , fe ne va ad
accoglierlo ,
ad
abbraccior
Jo
al Poreo .
11 B
la
n
f,ird vedendo.
Jo, n n pote na fcondere
la
fua mara viglia,
e l' a!fanoo.
No
no , n•>n cemere , gli diffe
il
Ndf<>o,
fouo ílaco informo affai , ma ora
la
m1a
f. niia
ricorna.
Ri~~ggo
ce ,
l'
alle.
g
rcZ.ZdC
Ull
balfamo, cbe
fra
pOCO
mi
ff,
llir uira J'a1111n1
in carpo .
Ne
fono
io gil
quel Jolo
ch'
ab ia
ri!
ntito danuo nella
fa,
lute per la loa lontananza. L1 rua pupilla
é
un poco cambiara rla qutl
ch'
dl'era
:
pot•<bbe da rli, che:
I' aria de' nollri
climi
ne
f,•fse
cagicne •
Per
alrrp
ell' h1
facri
grandi!hmi progre!Ii:
il
fuo incel letto, i ca·
len.