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il

'elfon immobile, e con gli occhi baffi a

guilit di 1mlfattore. 11 Blanford

fo

ne va

a

lui , e fra le braccia lo Jlringe . Non fon

io p1u

ruo amico , gli dice, non

fu

íempre

la mm\ di me qua! eri prima? Aprimi il

ruo

uure

~

dimmi come

!h

la

cofa ,

Ma

uo , ncfn dirmi nulla

~

tuteo m'

é

noco •

Nuo ha quefta fanciull a poturo vederti

~

udirti, dimorar teco ,

íenza elfor ptefa da ll

amore di

11".

Ella

e

íenibile ,

venne tocca

I' animo

d1 JIJ

tua bonra

, dalle rue virru •

Tu

la

condaona1li a tacere ,

!'

obbliga!li a

trarre a co111pimento un Sacrilizio

dt'

piu

dolorofi del mondo. l\hi! Nelfon,

fe

fofse

ftato compiuro, quale avverfica

!

Nol volle

il C1eln, ch'

e

giuHo : natura ,

ali& qua le

tu

facevi forza, ba ripigliati i diricti íuoi •

N en te n' affligere : ellt1

ci

riíparmia una

colpa • Te Ja coofe!fo ,

ripiglio

il Nelfon

gitrandoli

:die ginocchia di luí . Fabbricai ,

leo

za volrrlo, Ja cua diígrazia , Ja mia ,

quella di queíla giovane degaa d' amore ;

ma chiamo io 1ellimonio la fede,

l' amici–

zia l' onore ...• Zirto , non giuramenti, in-

)terruppe il Blanford: fanno ingi uria a te

~

e a me . Su, amico mio , prolegui

alzan–

'dolo, non fareíli ora era le mie

braccia

~

fe avel!i pocuto avece if menomo foípctto di

.perfidia cosl nera

fopra

di te . Q.uel ch' io

av

a