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facto, di!Te

il

Nellon? Q.ual dolore

vi

lirio..

ge ? • , • No!

fa

pete

voi

? Non dov reíle

no

a

q ul e!fervi accorto, che

I'

all greua

1

e la doglia mia non polfone derivare alrro,

che da una fola cagionc

?

amico pieno di

crudeldt, io

vivo

per voi folo , voi fuggire

da me :

voi

vl!llete ,

ch'

io muoja ! .. . .

Ma no, no! volece , li

fa

che lo vogliare

:

e fi

fa

piu , vuolli da me,

ch'

io vi lafci

1

e mi dimentichi di

voi.

Vengo attenita, mi

viene attanagliato

il

cuore,

e

voi

veoite ob.

bligato

a

farmi difperare. Sola una grazia vi

domando

~

profegui gittandofi alle fue gi,

oocchi

:

ditemi a cui

fo ,

amando

vol,

in•

giuria ; qual dovere iofraogo , di qLal

di{,

grazia fono cagione? Ci fono in

que.lo

pae.

le

leggi cotanto crudeli, ci fono coranto ri•

gidi tiranni , che po!fano vittarmi di

fa

re

il

migliore ,

e

pi u degno

ufo

del clor mio ,

e

della mia ragione

1

Non

s'

h:

ad amar

nulla al mondo; o fe pure

e

lecico

amue,

potcva io fue fciclra migliorc?

Cara Coraly mia , le riípofe

il

Nelfon ,

non

e'

e

al

mondo

ne

pi u vera, ne piu

af.

fccruofa

amiciz.ia

di quella , de mi firi nge

a

voi .

Sarebbe cofa impollibile , anzi ingiu.

fiizia

farebbe,

che

voi

non

folle ad efsa feo·

úbile . • . , Oime

!

ora

io r:fpiro

:

que{to

qudb

e

parlare ragionevolrnente .•• Ma

quantunque

folTe a me

dofci!líma cofa fopra

ogni