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se
e!fere
¡ nfélicel
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eº°'" ,
cara 1 ,
mi~
Cora.Jy;
i.n
rur,10 cip non
ve~
dece voi alero che infelicic.;\
, •. , S' lo e·
vcdeffi
la mia fofa ",
1
d.ifs' ,el-1?,
, n,on. m'
;¡.
loocenerei mai. Spavenramj lll
difgr~_zia
.,del
Ndfon , e voglio per la
quier~
di fui f\lg·
gire da lui,
·
.
Giuliecca non fapea
ch~
rifpondere : noA,
avea coraggio di parlarle pi quei1 diri¡tj ,
che area fopr:i <li
lei
il,
Blanford
i
il par'
largliene farebbe fiaro un fario
odia-~e,
c
ü
me la cagione della
foa
calamir~
• Volle
piuccofi
minorare i fuol
1
cinwri• •
l'íon ho
poruro , difs' ella , cenervi occulco .quanto
fia il rifchio d' un
inutile
~more;
ma il ma–
lc non
~
fenza rimedio. Sei m,eíi di lonca.
nanza, ragioae , amicizia, che
fo
io
!'
fors'
alero oggmo •• • L' Indiana l'
inc~rruppe:
dice la morre :
ecco
il
folo mio rimedio
1
Come
?
la ragione mi rifauera
d~ le
amare
il piu compiuco , ed il piU. de,i:no degli uo.
mini
:>
Sd mefi di Ion
ta nanza mi d.iranno
un' au.ima, che non 1'
a.mi.?
11 cempo rimu.
ta la nacura ? L' amicizia puo coippaffionar.
mi, ma mi rifaned1? Un alero nggecro ·:·
Voi r¡on pocere erederlo
:
voi non ci_
fa
ee
queílo torco • Nor¡ ci fono .
~ · mondo
due
Nellon ; ma
fe
mille ne foífe ro, io ho un
folo cuore,
e
gia dato. Voi dite, ch'
e
un
.funeclo dono: nol
fo:
ma
s'
egli
e ,
lafcia.
f1
~
1erni