giov.rne
:-.1i
fuggira ,
Ü•l•f>pro•are
i
/uoi dlfpendj ,
e
i
debi11
~
lo
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gli
farb
p~rdc:r
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ooC>re; e c10
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aff.c>gare
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anima foa avvilira i
g~rm j J.,1 1'
.. ndhl . Far·
In
chiu~erel
Peggio: ludaro il
ci~Io
fia ,
egli non
e
ancora giunco al cerm111e
da
rr.e–
riraríi, che le leggi lo privino dd diricco
narurale d' eíl'er libero; e i foli padri foa.
tu raci poffonn contra
i
pr->prii figlioli eíl'ere
piu rigidi ddle Ieggi: ma egli ptro corre
alla rnvioa fua: e che
f
ro
in pe1 crarnelo
dal prrcipizio , nel qua le lo
v"gg
?
A.odia.
mo alla forgence del m•le. Le mie ricchez–
ze
gli haono facto girare il cer•ello : S'.,g{i
nato fo!Te
d'
un padre privo
rl.:'
b~ni
di
for_
tia
na, farebbe flato
q
uantó qu1l
ll
voglia al–
tro
giov ~ne,
modeftu, dato!i alla
f.irica ,
e
faggio: SemplicillimQ
e
il
rimedio ; prefo
e
il
mio
parrico.
lacomioc10 Timanre
fin
da que! punto ad
aíl'ettare le fue facolcA per modo , che
fi
ri.
mafero ifolate, in.<lipendenti , e libere. Trae.
tone la Terra di Votny, e la ca
fa
di cam–
pagoa,
tuteo
il fuo avert
!lava
fi
nel
foo
portafogli
¡
ed t:bbe la cura d' acconciaríi.
con tutti
i
fuoi corrifpondenti. DifpoCle
ia
tal
f.>rma le cnfe, entra ua giorno
ia
cafa
tutto pieno
di
coflernaziooe.
ll
fig!iu'olo , e
gli
am1ci funi
che
l'
atte,ndevano per
fede·
-Toma
.J:V.
E
·re