fµ
il
punto, in cui ella
s'
accorfe di quan,
to pregie lia quella fiima che nafce della
vire
u; e
quegli ornagi ' ch' erano gia fiati
renduti alla fua giovenni , e alla bel)ezza;
non Je aveano dato mal taa¡a confola–
zione.
Melidoro
píu
timicfo ; o piu nno ; rioli
fapea qua) tUOOO preodere
>
ne Ín qua(
lllB•
do contenerú. Facciamo , gli diffe la nlo.
glie, un vi
fo;
ed abbili:no un' aria da per.
fone che confeffino di buona fede d' effere
fiati imprudenti, e d' effere diventatj di giu–
dizio , Non
e'~
chi poffá rimproverarci di
1111lla , non
ci
\Jmiljarno da noi tleffi • Se
fa remo veduti contenti dell' eCTerci corretti
¡,
faremo !limati piu. Con qua! occhio, difs'
egli , riguarderete voi quella calca di falli
amici che ci banno voltate Je fpalle
! •• , ••
Con quello HeCTo , con
rni
folea gii guar.
dargli, come parfooe , che corrono al di•
letto , e fe ne volano vía con effo • Qua!
canto facevate
vo~
di loro ? !!rano da voi
facce per loro le fe!le, e
i
conviti? La caía
d' 11n ricco
e
una Sala da fpectacolo, nella
quale ciafcuno crede d' a ver pagato
il
fuo
pofio , quando I' ha empiuto con approva.
zione. Termínate Jo Spettacolo, ognuno
fe
ne va, e non c'
e
chi v' abbia obblig<1
l'figli
e
bcne un dolore 1' immaginarfelo;
roa
per·
dendo voi I' illufione dell' effe-re amaro ;
fram.