DE' COSTVMI DELLE. C
1
TI
morte; perche
fl
penso
colu,iche
fo
quefict
Legge,
che
quel
modo
di medicare, cbe
erd
t:mto tempo ftato
offer
uato
da
gli
medici
anticbi fu[fe
tale, cbe
non potria
f..t::.
cilmente
r1trou
rfi
migliore.
Adorai!O
gli
Egitt1j
con
gran
riuerenz
certL
animali non
fol.tmente
u1ui,
m<t
morti; come
e
1l
gatto, gli
I
cneumom
i
cani,
i
fparuie::
r1,l'ib1de,i Lupi,i
cocodrtlli,
rJ"
altri
t.tli
molti;
ne
fol<t
mente
non
fi
uer ognano di
fit•
proftflione di queftd
religion loro
publLcamente
m
lo
fl
tengono
ad hono::s
re,C'J' aLode, econ le p,.oprie imag.'m
di
qu
fti
amm~li
uanno per
molt
c1ttd,,
e
pe,.
rurij
luochi
di
lungo
mo=–
ftrandole, eci&1fcu110
Ii
inchma,
e
diuotdmente
l'
ctdo-:.
ra,
equando
accade,
he mora alcuno di queftianim
::
11, tl
(al.mo,
econ unr.t
touaglia
l'auolgono,
battenio.fl.1/
petto,e piangendo
altamente,(?'7 untolo
di
liquore di
cedro,e d'
altt
t
unguenti odoriferi, mediante liquali
fl
conferui
lunuo
tempo,
il
fepel1fcono
ne
i
luocbifacri.
In ammazz
jfe
pofhc
fatta
alcun di quefli
animali,
uerrebbe fubito cond
llllc:tto
a
morte;
m.t chi uccideffe
o
ct
pofia
fatta,
o
pure
a
cafo
l'Aeluro,
o
l'Ibide,
Li
e
fub1to adoffo
tutto
ii
popolo,e
fenzd altra
fentenza
ctf~
fiigendolo
miferanzente
L'uccideno;
p
rl qual cofo
chi
11e trouaffe
alcuno
di
qu.efti
perau
murd
morto ,ftatt–
do di lontctno
fi
I
mentd,
piange,
e
dice, quello ammr.t:::.
le e(Jer morto, fenza fua
col
pct.
So110 quefti
,mim
li
mi
triti coll gran diligentia, eJPeft ne'
Temp1
da pcrfo:::.
ne
nobili,
lequ.t/i
Ii
d nno ama11giare
femol.t,
er
ali
cd,
cl1e
fl
fa
dif.trin'1-
difP /ta,
0"
4/t,. Udrie
uiuande
f~tte
con latte,
e
It
danno
og1
i
di
p.tp.tri
llefii,
(f
ar::s
ro{h; ma aquelli animali,
cbe
nw
gi no
coft:
cru e,
Li
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