Si ritiene che la lebbra non fosse nota agli Incaici: non ne
esiste il nome Keshwa, e neppure ne e indicato il rimedio. Oggi
pero si notano casi di lebbra nella Provincia di Loreto.
Non e fatta menzione
dell'.Anohilostoma
proprio delle zone
tropicali. Probabilmente i Peruviani non furono immuni da queste
malattie e da altri para siti consimili perche sono ricordati vari
medicinali, tratti da piante, con virtu verminifughe: il latte del–
l'oje (:fico),
il
paico, il quisuar, l'olio del Marañon
(.Anaoardium
oooidentale).
Il
mal del valle
era, come ora, frequente nelle valli e consi–
steva in un rilasciamento dello sfintere anale, determinato, se–
condo gli Indi, da un insetto. Si cura con la lucuma verde o con
acqua nella quale abbia bollito la corteccia del molle.
* * *
Si hanno notizie
di
malattie infettive in forma endemica ed
epidemica. Narra Garcilaso della morte dell'Inca Huayna Capac
e
di
gran parte del uo esercito a causa
di
una malattia con febbre
ed eruzioni
e e
li
chiama verruga.
E
da presumere che, come
afferma L vo el(i , si ürattasse
di
altri mali contagiosi ed epide–
mici come il v aiólo od il tifo esantematico, il quale ultimo e tuttora
endemico nella zona Andina. La coca, mangiata a digiuno, aveva
secondo gli incaici,
la,
virtu
di
preservare dalla pestilenza : un
simulacro
di
pro:fila si poteva essere la festa della Citua, fatta
per allontanare i malanni. I dottori Valdizán e Maldonado nar–
rano che
il
dottor Badregal Delgado nel 1918, nella provincia
dell'Union ha visto che gli Indi portavano da distretto in
di–
stretto le croste della varicella per farla ingerire eolio scopo
di
guarire la malattia.
Rupa-chuccu, la febbre delle paludi, fu comune, come tuttora
lo e, in tutto il Peru ; e tutti gli storiogra:fi ne fauno menzione ed
indicano le molte sostanze usate per combattere il paludismo.
Non e precisato se a questo scopo usassero la polvere della cor–
teccia della china. Secondo quanto riporta il Lavoreria, su tale
argomento non vi e accordo. I primi storiogra:fi non ne fauno men–
zione, perche l'uso era certo limitato solo alle lontane regioni del
Peru, dove cresceva l'albero della china. Ippolito Ruiz conferma
questo fatto, Rivero e Tschudi dicono che gli Indi
<<
curanderos
»
«
en el dia como en tiempos de los Incas emplean la cascarilla
».
E cosi pure dice Emile Dubois (1915, Boll. Soc. Geograf.).
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