una nectandra; la alsapariglia
(Smilex officinalis)
era di grand'uso
come diaforetico, ecc.
Sulla presenza della tubercolosi presso gli antichi peruviani
non esistono dati precisi.
E
fatta menzione di medicamenti usati
contro la emottisi : l'infuso di verbena, la conuca (werneria) e
s oprattutto
il
chuleo chuleo
(Simphitum officinale).
L'infusione
della huamanripa
(Senecio)
era rimedio indicato contro la tosse
(1whu).
La parola chaquioncoy poteva, come abbiamo detto, in–
dicare la tisi. Furono riscontrate, in scheletri rinvenuti durante
le esplorazioni, lesioni delle vertebre ed ossa lunghe sospette di
tubercolosi. Esistono vari huacos raffiguranti gobbi.
Riguardo alle pratiche ostetriche presso gli Incaici, le no–
tizie sono scarse. Di consueto facile
e
il parto delle Indiane attuali ;
e certo non dissimile doveva essere per le loro antenate, se queste
poco tempo dopo avere partorito, andavano al fiume per lavarsi
unitamente al neonato, dopo di che tornavano ad attendere ai
lavori domestici. Fu descritto dagli storiogra:fi il costume della
covada,
tuttora vigente presso alcune tribu della selva. Nei
primi giorni del puerperio, cioe,
e
il marito che guarda il letto
osservando la dieta e r ice-V ndo le visite ed i doni. Sono ricordati
le manovre, i mas aggi, gli scuotimenti, i capovolgimenti per
dare una buona direzione al feto .
E
in uso tuttora in certe re–
gioni il manteo :
ballottamento della paziente a mezzo di un
lenzuolo tenuto p
·
i
ca i.
In alcune ceramiche C'himu
e
rappresentato l'atto del parto.
Ho visto un huaco che rappresenta una donna intenta a estrarre
il feto .
Con leggi severe era proibito l'aborto criminale; ed obbliga–
torio era l'allattamento materno anche per le Pallas, le principesse
di sangue reale.
Il neonato era allevato con severita ed
il
rimedio di ogni
suo male consisteva nel dargli da succhiare
il
cordone ombelicale.
Garcilaso dice:
«
Nel tagliare il cordone ombelicale, ne lasciavano
circa dieci centimetri : quando questo cadeva, veniva custodito
con ogni cura per darlo da succhiare al neonato per qualsiasi
sua indisposizione. Doveva essere
il
proprio cordone altrimenti
il
rimedio era nullo
».
Comuni furono le malattie cutanee ed i nomi incaici, gfa
notati, lo attestano. Lo zolfo con altre mescolanze costituiva il
rimedio principale. Frequenti erano la scabbia e la ftiriasis con
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