lei cominciata ncl mondo ••• La
conofcc
quanto voi, ne percio la fiima meno . Fe.
Jizoodo nr>n
indugio punto a parlarne alla
6gliuola. Si, Padre mio gli rifpos' ella, lia.
mo d'accordo ' la mia fituazione '
e
delicata.
Cullodirli, temer di fe ;
trovarli nel mon–
do , come inoanzi al
fuo giuclice
, ecco la
condizione d' una vedova dell' eta mia: con.
dizione fcomoda; e pericolofd, •• Via duo·
que , 6gliuola mia ,
il
l
ufa ne m' ha
fa
na
parola d' uno Spofo , che farebbe
il ruo ca.
fo: 11 Lufane, Padre mio, ah s' egli
e
pur
pollibile
,
uno me ne dia
limile a fe:
io felicilli ma anch' io col Vallen , non po•
rrei fa r di meno talvolta d' invidia re la
for1
te di rnia Sorella. 11 Pad re ,
tuno lieto di
tal rifpolla , ando a riferirla al Nipote . Sé
non e quefia una lulinga , gli ditfe
il
Lu·
fane dorna ni
fa
remo concenti tutti •. • Che
vuol dire, amico mio, fe
tu
forfe tu? • :
lo
fono, io •••• Ah! me l' avra detto il
cuore sl • , • . SI , !ignore , io fon colui ,
che voglio rendere confolata
la vecchiezza
vollra
,
riconduceodo agli obblighi
funi,
una
figliuola di voi degna • Senza punto
incorrere in illravaganze indecenti , Orreo•
íia,
lo veggo benilTimo , ha prefo
tUtta
l'
aria ,
tu1te
le ridicolo!ita d' una femmina
alla moda. Vivacita , capriccio , voglia di
piacere altrui , e di
palfare
iietamente
il
!CID•