tercnioaro ch' clld a vra
d
bruno ,
s'
abban~.
dooer:'t cli nuo-10 a
lui , ed io
tenlo ,
q ua
o~
tun,¡ue
lia
molco beoe avaoti con gl· aqni ,
di vivere canco ancora da a·1erne cja arroJ.
fire . La
figliuola mia ha buoo
fondameot~
di virtu ' m a
la
9
ircu ool\ra
e
io
ooi,
e
1'
ooor noího ,
quelt
cosl.
preziofQ ooltro
oo~re,
é nell' oppiniooe degli
alcri • , •
SL
g11ori ,
v'
inrendo , e
fo
pur
s'
ha
a
or¡fef.
fario, io fono
a
parte ddle ioq uietud.ini
vo.
fire.
IYl<1
non
li
potrebb' egli
far
rifolvere
Orten!ia ad un nuovo
l game
!
<'h
!
amicq
mio, oh! q uante ragioni ,
p~nli
tu
ch'
ella
m'
opporr:'t
!
due
figliuoli
,
Jue figliuoli,
{enza beni di fo rt una ¡ dappoiclie
cu
fai pu·
re ,
e/le io non
ÍOIJO
ri.cco , e cht!
il
Padre
loro e ra roviaato
, •• Non iiuporra Sig no–
re, chiari1evi del
peofiero
d'
0 1·reufia: iQ
conoíco un uomo, che ,
s'
egli pur
foffe
a
p,ropo!iro per lej ,
prJlÍl a(fdi bene ,
.:d
ha
t,anro buon cuori: , che pocrebbe
fervir di
Padre
a'
figliuoli cli
lei • Al
veccbio buon
uomo ,
parve di penetrare
I'
inrenzione
di
lui , e
gli
cli tíe:
O
cu
che rende
vi
gia
fe–
fice A cnelia mia figliu nla, ru , cui amo co.
me
mio proprio figliuolo , Lofane ,
il Cie.
ln legge nel cuor mio •
.
• Ma dimmi , il
Ma rito, che
cu
proponi , conofce la figliuo
!
la
mia
con
ha
egli cimore deJl4 giov nezza
1
d_ell;¡
leggierczza di lei , della card era
d:J
A
l
lei