Qu •lo fore1be rc: m' 1.lumio•
,
" mi
fa
m iraviglia ,
dicea Solinzeb in foo cuoré :
egli erede cuceo
que!
lo, che I' animo mio ,
la ragione, I' intima
voce mi dicono ch;
io crecla; ne del mio cuico alrro di f1ppro.
va, fuorche
quell11 ,
ch' io
fl
lsn
a g ran
fatica pofso darm
ad
iorc:odere , che uon
fia cnfa da inlcnfari •
Tu
dun1ue pen li
,
difse al Blanfard, che l' u:imo d.1bbenc: pof–
fa
tranquillo m •rire?
\, cc:rtam nre .••
Lo llds
>
penf1 anch' io, e atrenJ
1
la mar–
te
com~
un funoo
í
ave ••• M.t d
·~
di
me, ctie l id
ddla figliuola m a
!
N lla
p•rna mia io non
veggo alrro
p1ll ,
che
fch iaviru, e ddol1z1011e. L•
figl 1ur•la mia
avea me lolo al mon<lo, e fra
pochi mo–
menri io non ci f11 0
p11~1.
Ah !
dilse
il
giovane lnglefe, fe tal purdee efsae
la
fua
calami1a, che morre
la privi d' un p1 !re ,
piaccioi d' •ffiJarla alia mia
f~ddc:
cu!lo·
dia, e artcnz1one • Si.tmi il cielo tdlimo•
nio a quanco promerro , che la lua oneíta,
l'
innocenza 1 e
la
libere:\
faranno un de–
poGto vegliato lempre dall' onur mio ,
ed
inviolab1le fempre ••• EJ
in quali prin_
cipii
fara
ella educan! - •• Ne' vollri, fe
Jo volete voi, ne' miei ,
fe
volete a me pre–
ftar fede ; mt
fümpre
nella modetlia , e
nell' oue1H1, che in ogni
luogo fono gloTia
d'una
donna. Giovane,
ripiglio il BrHna•
F
4
no,