ie
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*
che la guerra
fa
fpargere : e me bearo, e
felice, fe
1
a mone d' un uomo g iu fio ; la
morce del Padre di Coraly,
e
una di quelle
calamica' ch' io fon venuco a rilparmiare
!
In tal guifa parla
va
il virtuofo Blanford
j
ed abbraccia va il vecchio.
,
.
Tu pocrellí agevolmente farmi credere; gli
dif.seSolinzeb , efsere virtl't la in'edelima in
ogni luog : ma
!U
'non credi ne punto •
ne puco
allo
lddio Vifinou,
e
alle
fue
no.
ve me1amorfofi: come pt!o darli ' che
un
'uom dabbene íicufi di
1
preílargli fode?
Odi.
m i , paare mio, ripiglio l' Ioglefe: De'mi,
lioni d' uomini fono fulla 'cerra ; che non
hanno
mai
urli10 far 'parola ne di Viílnou,
nt
degli acciden1i Juoi, per li quali tucta•
.via
li
leva ogoi giorno
il
fale , e
i
quali
efpirano un' aria pura,
e
belrnO acque
fa:
lubri, ed a' quali la cerra da largamente
i
fruni fuoi in
nme
le ílagiooi • Lo ere.
'de1dle
voi
l
Tcovanli fra cuni cocefü po.
poli, come tra
i
figliurli di Brama, animi
vinuoli, ed uomini giufii.
Equita,
cando.
re, dirino cuore, bene.ficenta , e pieca
fo–
no venerate fra loro, anzi anche
fra
i cri.
':fü.
Ob
!
'padre mio,
i
fogni
della
fantalia,
fono di verli fecondo
i
Climi ; ma il buon
fealo " in ogai luogo lo llefso , e quella
luce' di
cui efso
e
forgenre '
e
tanto lar.
·gameore 'fparfa ,
quanto la
luce del
Solc •
Qye.