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ie

86

*

che la guerra

fa

fpargere : e me bearo, e

felice, fe

1

a mone d' un uomo g iu fio ; la

morce del Padre di Coraly,

e

una di quelle

calamica' ch' io fon venuco a rilparmiare

!

In tal guifa parla

va

il virtuofo Blanford

j

ed abbraccia va il vecchio.

,

.

Tu pocrellí agevolmente farmi credere; gli

dif.se

Solinzeb , efsere virtl't la in'edelima in

ogni luog : ma

!U

'non credi ne punto •

ne puco

allo

lddio Vifinou,

e

alle

fue

no.

ve me1amorfofi: come pt!o darli ' che

un

'uom dabbene íicufi di

1

preílargli fode?

Odi.

m i , paare mio, ripiglio l' Ioglefe: De'mi,

lioni d' uomini fono fulla 'cerra ; che non

hanno

mai

urli10 far 'parola ne di Viílnou,

nt

degli acciden1i Juoi, per li quali tucta•

.via

li

leva ogoi giorno

il

fale , e

i

quali

efpirano un' aria pura,

e

belrnO acque

fa:

lubri, ed a' quali la cerra da largamente

i

fruni fuoi in

nme

le ílagiooi • Lo ere.

'de1dle

voi

l

Tcovanli fra cuni cocefü po.

poli, come tra

i

figliurli di Brama, animi

vinuoli, ed uomini giufii.

Equita,

cando.

re, dirino cuore, bene.ficenta , e pieca

fo–

no venerate fra loro, anzi anche

fra

i cri.

':fü.

Ob

!

'padre mio,

i

fogni

della

fantalia,

fono di verli fecondo

i

Climi ; ma il buon

fealo " in ogai luogo lo llefso , e quella

luce' di

cui efso

e

forgenre '

e

tanto lar.

·gameore 'fparfa ,

quanto la

luce del

Solc •

Qye.