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lierarezza, e J' avere il cervcllo ad alero ,

Mettiamo rimedio al torta, che abbiamo

L

1

uno e

1

1

altra , e fcordiamocenc: queílo ha

il fuo rimedio- Non pote.a intendere Meli–

doro , come una femmioa fino a que! pun–

to cosi fpeoíierata , forre divenuca ad un

rratro cosl ragionevole. Noo meno

li

ma–

ra viglina

A

celia , che un uomo cosl fo.

perbo , e pieno di vanita ,

fo(fe

ad un tratto

divenraro

cosi

modello • Sarebb'e forfe una

fortuna per noi, diceva ognuno in foo coó–

re,

I'

erfere caduti in una calamita?

Nella vegneote martina Acelia , dopp

iverne prefo fra

se

lungo conliglio

>

ando

elfa medefima alla Cafa di Lionosa • Voi

non fapece, difs'ella, chi viene a vi!irar–

vi .

Una rivale ,

e

feota a!tri raggiri ;

li

maoifeflo'.. Signora,

le

ditfe Llonora,

I'

onore

che mi fa1e mi confonde. Conofco,

che

verfo

di voi bo de' torti : ma Ja mia condi2ione

me

ne fcufa •

Da

bialimarfi

e

Melidoro ;

ed

io íle!Ta lo condanno vedendovi.

lo

non

mi lagno , rifpofe Acelía , ne di

voi ,

Si·

gnora, ne di lui. Ha quel che merita uoa

moglie fpenlierata ,

3'

ell' ha un marito da.

tofi al libcrtinaggio ; ed almeno ho la con.

folazione di vedere , che Melidoro ha

an.

cora qualche delicm;zza di gufio •

Voi a

ve•

ce

fpirito ; e queíla voílr' aria

dece.re

,

e

quefic

grazie

1

ch' farcbbero

aue

a reDder

bella