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SJgrifizio d' aIrro , che della vanira nollra ....

td il decoro , Signora ? •

1 ;

11

decoro ; Si.

gnore

1

(la

mi

nOI1

girtar

vía

Je alrrui

fa,

coita , e

ciel

goder li de lle proprie lenza

merirarfi riro¡írovero ••

1

Ma, Signod , li–

cenziando la vo!lrd ferv'itu , voi

la

pagat e , -

e in cal modo ci rogliamo qudl'ajuro ; che

folo ci reíla ... Non vi prendete travaglio ;

Amico mio ; ho anelli , ho diamanti

:

pri–

vandomi di rali ornam_enti, uno me ne ap.

parecchio, che vafe quanto ruttÍ quel\i.

Ne! vegnente dl giungono i credirori ,

Acelia da loro udienza • Q_uelli , da' quali

Melidoro avea comperati mobili di prezzo,

o cuPiolira fuperflae, con [enrifono di ripi–

gliaríegU con una'. moderata urilica . Gli al.

tri

innamor:itifi del!' accoglienza , e della

buona volonta d' Acelia , rocc i ad uaa voce

s' accordarooo a non volere alero arbitro

che

l~i

, e le gruzie conciliatrici , pofero

tutti gli aDimi daccordo.

Ua folo con un' aria di vilo turba ra ,

dicea , di noá poter Jafciarne un quatcri.

no. Avea ia pegno e!fetti preziofiíli mi , e

folla liíla cie!Je prelhr1ze era feg nata una fmi–

furata u

fu u.

Acelía lo rireane in difparre, e

folo , per far prova, fe potea

1

di piegargl i

l' animo. A me , Signora ; le diíse , collret·

to da' rimp!'overi,

Q

me que!lo dite voi

!

io non fono

gi ~

qu1 per me; ed il Signor

Du·