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A~A~o:;·
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Queílo
s'
avea pure a faper chiaro una volea •
Celic
tr prego dunqur
I'
lneendente , che gli con•
cedeife )' onorc di vifitarnelo fpeifo
¡
e il Firt–
tac
l'
;.,vito egli medefimo.
Alla feconda vinta
li
trovo il giovane obbli·
gato ad aetendere, che l' Intend nte
ft
levaffe
dal leteo, e fiarli t•n quuto d' ora. da foto a
fola con la bella ripoee di lui • Gliene
fu
do–
mandara
pi~
volte lcufa , ed cgli rilpofe che
!:,~~ ~i~º~i~~a~ct~~a;rd~r
5
t~ª~~~e~o~;:
i.ll~~~·~·~
Somma fortuna pcr me; ma, Signora, un' altra
f~rebbe
a me piu cara • • . Acce(ra mio Zio ,
che liete nato pcr fare gran riufcita in tutto ....
Ah! perche non penfate voi ancora cosl
! ..•
Sono anch' io fpcfto del parcre di mio Zio ,
Preílatemi dunque aiuto a merirarmf la fua bue–
na grazia •• • • Pare a me che 119n abbfatc bi.
fogno d' ajueo ••. Chicggovi perdono
¡
ma
fo
che quali tutti gli uomini grandi hanno qual–
che poco dello 'firano
¡
e tal volea anche dd
debole . Per andar loro a· verli , e aílC:condarc
i
gulli loro,
Je
opinioni, il carattcre , bifogna.
éonofcergla, e fe lo voleíle voi, Agata bella ,
e conde, potrelle fo·levarmi da una parte
c'í,
c¡ueíli rravagli. Finalmente di che
ti
tratta? d
acquiílare benevolenza di voílro Z io non v' h..
cofa piu innocente al mondo • • • AJ11nque
5'
ufa in Provincia
!'
intcnderfela colle Nipori ,
per far buona
1
iufcita co' Zii
1
La cofa non
e
mal penfata • • •
A
me pare fempliciílima ..•
Ma fe mio Zio aveíle , come voi di re qualche
cdfa
di ílrano, o di debo!e, avrei io a darvene
avvi fo
?
Ob
!
perche no '? Porrellc voi fofpettA•
re, cb'
lo
ne volelfi fue mal ufo! •••• No ,
111a