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condizione di

leí. Ma poco le roccarono

il

cuor~arire,

ed elogi ufciti di quella boc–

i:a. P refe fofpecto d' e!fere di fpreg iarn , tea.

to

di

f~rfi

cemere; e coa cerli cracti malL

gni e pungenci, le diede a conefcere, che

fiava in lui folo

il farle del roa le . lo pof·

fo, gli difs' ella un di, avere de'difecti, e

de' modi dcgni di rifo : concedo

c~e

lieno

combartuci; ma di grazia, un poco

piu

d~

difco!lo da me ..

in ca ra mía quaíi tanto

mi darebbe faílidio uao che criricalfo fem.

pre, quanro cbi con modi

fer vili

fempr~

anda!fe a ftconda.

Parlo con tunno cosi

rifoluro ,

che il

'D uranzone

s'

accorfü benillimo ,

che per

guidarla a quel che volea, do vea prendere

pili lupgo giro. Procuriíi ,

difs' egli fra

se,

ch' ell' abbia bifC'goo di me : díamole

afflizione, p, r poi racconlolarla

¡

e quand

offefa nella vanica, mi capicera alle roani

feo za difefa, cogliero un momenco di di–

fperco . 11 confidente de'cra vagli d'ona mo–

g lie,

é

fpe!fo il felice vendicarnre di quella

1

Mi duol.: , .5igoora mia, molto di voi ,

ne debbo pic't diflimularvi quellu che mi

d~

graviUima afHizione. Melidoro da qualche

tempo in qua ha gli affari fuoi fconceria.

!

fa

ddle pazzie, e

re

cosi fcgu id , non

¡ivra phi bifogno d' un amico qual foo

io.

F lfe legg r zza , o diffimulazione coo

\lº