fpefe
d'
un altro . Tutto qu11ll o che acca
Jtva , tacitamente nota va, íla ndoli in una
Sedia S0ffice comodamente, e di la decide•
va d' ogni cofa, con par,,Je m ordenti ,
e
facea fu perba111eme il cenfore di cara •
lbuai a quell' uomo dabbene, cbe non
fa¡,
cea ombra ad alcuno; lo dilaniava feaza
cocnpaffiooe, per poco che I' aria di tui
non ·gli foífe data oel gehio .
Melidoro piglia va quell.a1franezn di Du·
rao zone per Filofofia. Sapea beaiffimo
s~
effere 1' Eroe. di eolqi; e
!'
incenfo darogli
da un uomo di-caratrere tale,
fe
lo teoea
per un ·deliriffimo profumo . Non era pero
fi
pronto ali' adulare, che voleffe farli rcor.
gen;, e fpa<;ciarli pubblicamcnte per adu–
latore. S' egli facea applaufo fra le geod a
Melidoro, s\ lo facea con un cenno d' oc_
chio , o con un leggiero forrifo di compia-.
ceeza: ferba va la lodl! a quatrr' occhi, e
allora lo faziava . fino alla gola • Melidoro
potea pure a í\eaco crederli uomo di ml'o
ritci cosl raro , e fingolare; ma pure qual
cofa ne dovea effere, poiche ne
l'
accerta.
va
!'
amico Duranzooe, che porea ben ef.
fere !lite' alero ' ma adulatore fciocco no.
Piacere al marica era poco , il Duran.
zone s' era anche lulingato di fedurre la
Moglie. CominciO dal dirle bene di lei fofa,
e
ma.ledi quante erano dell' eca , e della
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COll•