LI BR
I•
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ne per quel giorno poffono piu mang; re
anzi
ftanno
cofi buttati
per
terra, come
lbaue
Jfero beuuto
fouer~
c1Jio
uino
;ti
di /eguente ritornano
di
nuouo d pigi r di
pefcz,
e
cofi ne pa([ano tutta la uita loro; e
per
l.t fobrie
td,
e
fcbiettezza
di
cibi, rdde uolte, ue11go110 ad
effere
infirmi.
Impero
uiueno
a!Jai
manco
tempo
d!
noi .
.Afo
fai
pare
loro
di
fare,
qui
do
fi
fatisfa aUa w·c
f.1td
def~
la
natu1·a, fenz'andare altronde
cercando
le
delicdte,
a
efqurfite
uzuande
alla
gola. Hora
dqueflo
modo
UL:;:
ueno quelli, che fono
entro
il golfo
d
ll'
Arabta
•
ia
qu
Ui
cbe uiueno fuora del golfo danno piu da meraui::
gli:ire del uiuere loro,percbe non beueno
mai, ne
fent~
no affetto
alcuno
,
o
pc1flione
d'animo
C
ofioro,
co::
me huttati
dalla fortuna longe
da'
luocbi
habitati aUi
deferti
fono
afFti
intenti al pefcare, e non
appettfcono
cofc bumide, mangiano
i
pefci
mezzi
crudi, non
pcro
per fuggire la fete, ma mofli da una cert.t loro ft.ere
~
za' cotenti
def
uiuere,
cbe
loro
di
la
fortuna,
r1puta1 0
fomma
felicitd l'effere del tutto fenza di qu Ue cof
,
che
po(fono
addur dolore
d
chi non
l'l1dueffe
•
E
tdnt'1.
la
pattentia
loro,
ch'effendo firiti,non
fi
moueno>o
mo-::
firano fegno di
fuggire;
efopportando di eJTer bctt uti,
e:7
ing1uriati,non fanno altro,fe non che mirdno fiflo
4
chi gli offende ,fenza moftrare fegno d'ira
,
o
d'altr4
pctflione
al mondo.
Non
parlano,
ma folo dimoftrano
con le
mani,
e
co'cenni queUo,
ch'efli uogliono>e
cTJe
fd.
loro b1fogno.
~:fie
g
0
nti[on fem pre in pace,tre
fi
nno
mai d1JP1acere
d
forafttero, laqual m.tniera di uiuere
,
auuenga
ch' Ua
/la merau1glio(ct
e
ftata
f>ero
offe
rzu~
ta diloro
antichifiimi,
op
rcbe il
t
mpo Longo ue gli
b~t
Id