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I B R 0

II.

JJ

~uma

dppreffo

di

noi,

ma

ciafcuno

fi

fta

J

cafd fud.;

il

piu uecchio

di

loro hail gouerno

de gli

altri in ma::

no

Tutto

un paretato infi me

uiue

in

commune di

cio,

cbe s'hanno: e non 7Janno piu

be

tutti infieme una mo-–

glte fol:t; e

chi

entra prim..t

m

cafo

d

giacerft

con

lei,tn

fegno ell

egli {ta

dentro,

l

fci.t

un

baftone

uunzi

Id

porta: ma la

notte

non ui uf.t

dift

re

fe

non

il

primo,

e

maggiore dl lm·o;

er

a

qu

fta guzfa uengono ad ffere

tutti

fratelli;

e

fl

iiaccino

ancho

con

le m.-tdri, econ le

forelle, dmodo

dt b

ftie

Gli

adulteri fono qu

Ut,

che

uauno

alle donn defaltre

f

miglte;

e

uengono pumti

d

morte,

e

tutti

quei

d'un

fongue fono

i

legit

zmi.

eIi

conuiti

Zaro fonfempre da tre11ta,fra iquali ui fono fem

pre

duo

mufici,

el'un parente (erue d l'altro

a tauola

Perc11e

franno

fempre in

pace, non banno mura

intor::.

no alle

cittd,:

ufano JPef]O

f

oglio

fife

mino, b"'che abon–

dino

felic1ftunamete di tuttc le cofe buone : ba.nno pe::

core con Ian bianch1flmze, euacche belle, e

gr~wdi:

ne

banno caualli) ma in uece

loro,

infiniti cam

Ii.

H:tnno

oro

f?:7

argento,

emolte for

ti

d'aromati,c!Je,I paefe

me–

d

fimo produce; il rame,il

/(

rro,le uefti,/.:t por or.t; il

croco,il cofto,e

le cofe art1ficiofconente lauor..

.r.ti

efcol

pite

uengono

d loro da altre parti.

DP

Lor corpi

morti

nonbanno piu cura,che

fi

ha dello frerco,

a

ii

e

loro

morto

ch'egli

e)

ii

fepeltfcono,tra le immunditie,

e

tra

ii

let:tme:

{t

ructno /"fide piu cbe tutti git altri huomi-:.

ni.

Et

ogni

uolta,

cbe uogliono

f..1r...

ccordo

fi-a

Loro

ufano quefio;

cbe

un

t

rzo,

/t~ndo

loro

in

mczzo,bat::o

te

con una pietra acut

/.t

w1ta

dell.t

mano di quelli

duo) preffo

al

detto gro[Jo,e poi to/to un piluc io ddll.t

E

uefte