'
DE. COSTVMI DELLE CENTI
.
molto
ii
Sole,
ti
cuocono d,ogni pttrte
ti
queftaguifct in
quel caldo, etoltane
La
polpa,
l~
piftano affei bene in
un
faffo cauato come un mortaio, emifcbiatoui
del
fe==
nze
di palturo, ne formano certi pani
loghetti,
edi nuo
uoritornano
d
feccarli al Sole,
e
quefti poi
fi
mdngianfl
foauiflimamente
J
loro
gran
piacere,
ne
quefto czbo
mt
ca Lor mai, per ufare con loro Nettuno quella molt Ii
beralitd,
cbe
gli
ha
negata Cerere.
E
s'auuiene
cbe'l
mare per
l:t
molta. fortuna innondi fouerchio
,
e per
molti
di
tutti
que' liti,
ne
po(fono
pero ptfcare
fecondo
il
folito;
e
fl
patifce mo/to in potere uiuere, raccoglie
no
certe cone
he
marine
grandi
per que'
liti
,
e
rottele
con fafli,
fi
mangiano
quella poca. carne, cbe
ui
troua::.
no dentro, laquale co/i crudaha un fopore d'oftrecbe;
ma durando molto la uiolentia di uenti,
e
non
trouan~
do di quefte concbe,l'ultimo loro
rifugio
e
alleJJ?ine di
pefci c'bctnno prima mctngiati, ecbe[on in un gran
col~
mo per
qu
ft'
ultimo Lor bifogtto riferbat'infieme; le
pit~
frefche, e
le
piu tenere le mafticano co' denti, ma
le
piu
dure le tritano co'faf?i, ele
mangiano
poi 4
guifa
di be
{tie
•
Mangiano in
pub/
ico
co
gran fifta l'urt con
l'
altro
co
un
cato
difgrati.tto;
e
dopoi
per
far
figlzuolifi
gi.tc:::
ciono
co
le
done,
comes'
1bbatte
cidfcuno
et
fort
e, clJi
cOIJ Utkt,
cbi con altra, perche quand'bctnno d:t
magia-:::.
re,
non hanno altro pen
fl
ro al mondo; hor quattro
dl
fuol durare quefta lor
fefta, oil
quinto tutti
wfi
me
ne
uanno alle fontane per here, grrdando,
r:r
urlando
4
quel be/fotle Lor modo, efarebbe il uederll ire
et
here
propno uedere un
drmento
di buoi, etato s'empieno il
uentrc
d'acqua,
cb'appena
poffono
ritornare
adietro,
ne