L I B R 0
1.
t)
~ncbor
contra
lor uoglu.
La
maggior
p:trte
delle gen
ti
del mondo nell morti di
parenti
,ft
fogliono r.idere
il capo,e
lafczarfi
crefcer
la barba,
glLEgtttij
al con
trario
ft
la(ciauano ere/
cere
i
cap Ili, e
fi
r deuano
la
barbi,
ponendofl
fotto
i
piedi
il
pane,
e
nelle
mani
il
fango. Gli
Egzttij,er
t
Loro
defcendenti
(come
uolfero
i reci) furono quelli,ch
fl
foleu~cno
circonc1dere,co
me
f.mno
boggi g
t
Hebrei,co
iquail
hanno ancho que;J:
{to
commune, Je nello
fcriuere
cominc1d110
dalla
par:::
te
defira
delld cartd,
euanno
uerfo
Lt
flmftra
(crruen::1:
do.
I
mafchi
dell
1
Egitto ufarono di
port
are
due
uefii;
ma·lefimine
una
.
Hebb~ro
due
forte
di
lettere e fdcre,
e
non
[acre,
ma l'un:t e
l'altra tolta
da gli
Etiopi.
Ogni
tre
di/l
radeuano
il corpo ifacerdoti Egittij, accioche
nel
fa~e
de' facrifi
cij fuffeogni
cofa
mondct
e
netta, e
ld
uefte di
lino,
cbe
porti.tu:tno
fopra,
era fempre
lauata
di
/i-efco,
intanto che
ancbo
ii
circonciderfi
diceuftno,
ch'era per politezza,
il
uefiire
de'
focerdoti
era una
(o
la
uefte
dt
Lino,
e
calzari di
pdpiro,
ch'
e
una mctniera di
firdmme,cbe
nafce
neUe p:tludi loro.
QE}
ne
fl
femin.t•
110
le
faue,
ne
(z
ma11gierebbono,
effendoli portJte
al~
tronde
;
d
1
f
acerdoti
era
uietato ancho
ii
ued r
I
,
per
efJer'un
lugume
immodo,e
fo~zo.Ogni
difi
Iauano
con
gcqua fedda cinque uolte,tre il
dt,e
due
la
notte. Non
mangiauano
i
capi delle
uittime,
per bauerli efecr.
ti
prima
nel
facrificw;
ma
o
le
uendeua110
4
me1·cad~nti
.
foraftieri,
o
non
effendo
chi le compraffe,
Ii
buttctu:tro
nel
ilo.
Gli
gittij
facrificano con
buoi,o uitelli ma::;
[coli
e
mondi; non
poffimo
facrificar ne
uaccbe tie uii:;
telle,per
effere
confa
er
aUa
Dea
Jfide;Ma11gia110
un
cbo