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L I B R 0

I I I •

97

mdnddrfi

uia tutta

queUa

dnticba pompd

,

e

fuperba

.Ma

per quefra

cduja

i

riccbi, equelli,cb'erano

di

mag–

giore auttoritd,

neUa

cittd irati, un

d1

glt

andarono fo:::.

pra; etutto

cl/

egli fi1'ggijfe, e

fi

faluaffe

in

untempio:

glifu nondimeno

da

Alca:ndro, cauato uno occhio con

un hdfione, il percbe fu poi

ordinato,

cbe

niuno

Spar:::.

tano

potefle entrare

piu

con

b:tfeone

in

conuito.

~~

fta u[anza

di

mdngiare

cofi

in{leme

fu

chiamata in /or

lingua

Pbilia, cbe non dinota altro, cbe

f

amicitia,

e

l'humanit4, cbe

ft

feruaua in

quel

luoco publicamente;

o

uero

fu detta

Pbilia,

quaft Pbiditia

,

percbe

eglino

facendo

que'

conuiti,

fl.

a(]Uefaceffero

di

dccommoda~

fl

alla

parfimoni~.

Se

alc:uno non s'baueffe poffuto

tror:.

uare al conuito;

o

perch'

egli

fuffe

ftato occupato

nl

facrificij,

o

nella

caccia,

gli

era

lecito

di ct.ndarfi aman

giare in cafa

;

ma non ui

mancauano per

o

tutti gli

al~

tri: Ciafcuno

ogni

anno ui

poneua

a

que/to conuito

un

rubbio

di farina;fedeci

barrili

di uino;fotte

Libre e

me~

za

di

caflo;

~

otto libre

di

fico

·

ne

ui andauano

i

uec~

chi,

e:7

i

giouani folament

;

ma

i

fanciuUi

ancbo; a

puft:::'

to come muna

[cola,

doue

s~

infegnaffero

i precetti

del

la temperdntia,

e

d'ogni

guifa

di

uiuere

ciuile;

percbe

quiui

apparau:tno

il

parlare

foceto,

e

modefro,

co

giuo

chi

piaceuoli, e

temperati

.

Sopra il fatto delle mogli,

per

caufa

delle

fPeffe

guerre, non

s'bauea rifPetto

tani:

to alla pudicitia della

donna,

quanto al'effere atta

,

d

potere generare molti puli;

a

in tanto ne uennero le

mogli

ad eflere per cid riJPetate, cbe n'erano

cbiamd~

te da

i

mariti ,fignore.

Le

uerginelle, perche

non

mar

ciffero

neU'otio: ant,i leu"te ui" led licatezz.e donnef:

N

che