D
COSTV U
ELtE G
TI
e
di robba;
ma
fi
hen di
uirtt~,
e
di
ualore.
11
pdrtito
dunque
tutto il territorio di dconi in trentanoue
Jnt5
lia parti; in noue
milia
quello della
cittd;e::r
in
tre uof!:
te tanto numero, epiu,
quello
del
cont
ado,
e
delle
cct:::.
flelld,
che erano
d'
mtorno nel medefimo
terreno
Ldco:c:
tiico.
Ogni parte era
tdtita,
cbe daua dciafcun'huomo
tJgni anno fettanta Medimni di grano;
er
d
ciafctma
fe:
minct
dodeci.
Hebbe in
cuore da
princ1pio
di porre
an:::
cho
in
commune,
e
par
tire
poi
egualmente le cofe
mo:::
"hili; ma
fl
ritenn di
farlo,
per
non
concitarfl
un
gra:::
de
odio
fopra' cb'
e
uedeuct
gid.,
cbe
la
maggior
p~rte
lo
baueua
J
male.
Piglio
dunque un'altro uer[o; e
tolfe
del tutto l'ufo
della
moneta
£oro,e
d'argento
,facendo
cognare
il
ferro,
di pefo di
diece
onze;
ma
di
ualore
di
quattro
danari; ilquale ancbo
poi col tempo leuo
del tutto,
e
cofi tolfe uia
ogni
occaflone di rubbare.
QE,el
ferro
infuocato,
donde
bauea
eglifatte cognare
le
monete,
ii
guafio
con aceto,
accioche per Id fua
Zen~
tczza
non
fuffe
piu aduopo
..
c
accio di Spartatutte le
arti, come dlfutili;
auegna cbe
da
fe
fteflt gli
arttfici
fe
ne
ufciflero
tutti, per elferfl leuato
l'
ufo
dell'
oro,
e
tzon
fJ:endendofi altroue
ii
ferro che
in
Spctrta.
Ap~
preffo
poi,
per togliere
del
tutto dalla
cittd-
o ni
fu~
rerfiuitd,'
a
jplendid
zza:
ordind
i
conuiti public/Ji,
doue
i
poueri,
e:7
i
riccbi
fenza
diffcrentia
in un me:::.
defimo
conuito mangiaffero le ifte!Jc uiudnde;
e
per::
cbe niuno s'
impiffe
ben prima in
cdfa
di cibi 1Jiotti;
quando cbe
alcuno
nel
conuito
non
f,aueffe
ma11gia7
to
di uoglia,
o-
allegroera rip,·efo
da
cln
li
fedewt
4
ranto affei
agr
mente.
E
p r
qt{,efto
modo
uemie
a
m:mdarfi