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306
LETTERE DI ATROMO
llamado, en la primera edición de 1613
1
procurada por el mismo autor en persona;
ni vemos qué razóri pudo tener el editor
Martelli para nombrarle
Girolamo
en esta
reimpresión , italianizando su verdadero
apellido, y abriendo Ja puerta para que, con
el mismo derecho, se le afrancesara después
en
Hi-erosme,
como vimos al núm. 3703.
Todavía es más extrafio que, siguiendo tan
mal ejemplo, Backer le llame
Girolamo
6
Hieronymus
(1, 2141), y Somervogel
Giro–
lamo1Geronimo
(m, 1458 :
cfr.
1358).
4187.-Lettere di Atromo Traseoma–
co Calabrese All'Autore Del Testamento
Político Su'
1
Libro De eruditione Apo–
stolorum.
Di
un tal Giovanni Lami Dot–
tore da Santa Croce in Toscana.
In
Ve–
nezia , Presso Domenico Tabacco. Con
Licenza de' Superiori, e Privilegio,
MDCCXLl.- En 8.
0
,
de 136 ps.
EL P.
JERÓNIMO JosÉ
LAGOMARSI l
(!).
«
Diconsi impresse in
L ucca
senza le
dovute licenze. Chi le attribuisce al P. LA–
GOMARSINl
1
'gesuita, chi al P. ZACCARIA,
altro gesuita, e chi ad ambedue, ajutati da
Leone PASCOLL... Si dubito dal Lamí , che
le su riferite lettere fossero parto d
1
un mi–
nore ossernnte chiamato P. Cosimo Pelli ¡
tutti pero convengono che non sieno di
lui. Desumiamo anche dalle nostre schede,
che alcuno le ascrive ad un Antonio Tom–
maso Barbara, calabrese, di Sant'Agata di
Precatore....
»,
dice Melzi
(r,
96), dejando in–
decisa la cuestión.-Lo
mi~mo
le pasa á Bac–
ker, que en una parte las atribuyeal P. La–
gomarsini (u, 578), y en otra al P. Zacearía
(m, r637)¡ y lo mismo también á Sommer–
vogel,que tan pronto parece que se resuelve
por el uno como por el otro, ó se contenta
con advertir sencillamente que deben de ser
de uno de los dos (D., 492; B., 1v
1
r368-69¡
vm, 1381¡ 1x
1
1147).
o podemos explicarnos tanta perpleji–
dad é indecisión en bibliógrafos que nos
consta de seguro que leyeron el
Elogio
Storico
del P. Zaccaria, escrito por su gran
amigo
y
confidente el Ab. Cuccagni,
y
en
él la noticia de que «il P. Zaccaria diede
fuori un tomo in 8. di lettere colle mentite
stampe d'un tal Domenico Tabacco di Ve–
nezia , e sotto il finto nome di Atromo
Trasimaco Calabrese, contro il libro
de eru–
ditione Apostolorum
del celebre Dottor
Giovanni Lamí bibliotecario della Riccar–
diana in Firenze. Egli rístampo questa sua
Opera smisuratamente accresciuta di anno–
tazioni nel
I
766.,
e in una che si legge alla
pag. 57. afferma che il Padre Zaccaria:
dum anno
MDCCXXXXIX
[?].
FlorentiaJ
Concionatoris munere fimgeretur
scrisse e
stampo contra quella sua Opera il mento·
vato tomo di lettere....
»
(pág. 24).
«.... le annotazioni che mise in quella sua
seconda edizione del 1766. sono fatte ap–
punto per ríspondere al Zacearía (prosigue
algo más adelante), e lo
fa
in modo cosi
acre, e col caricarlo di tante ingiurie e im–
properj, che sembra incredibile come un'
uomo specialmente di dottrina possa las–
ciarsi trasportar dalla rabbia, e dallospirito
di vendetta sino a quel segno. Perlo che e
di mestieri che i nostri lettori conoscan
bene l'indole di quella disputa, non meno
che di un tal'uomo, perche
fu
come il prin–
cipio dell'atroce guerra che indi si accese
contro del nostro Zacearía, e che a fronte
di molti pericoli sostenne non pur con ma–
ravigliosa intrepidezza e valore, ma anche
con cristiana moderazione. Si conosca da
questo fatto. Abbiam detto che il Lami
pubblico qu¡;:lla sua seconda edizione colle
risposte al Trasimaco, cioe al Zacearía nel
I
766. Questi in vista di cio subito allesti
una seconda edizione delle sue lettere con
una lunga Prefazione, e molte prolisse
aggiu nte ed annotazioni, colle quali i:is–
pondeva al dottor Lamí. Ma essendo egli
morto per l'appunto verso quel tem¡:o, il
Zacearía non volle mostrar d'insultarne la
memoria, e si astenne sempre dal pubbli–
care quel suo lavoro, che poi
e
rimasto fra
i maooscritti. Cío premesso, venghiamo al
cardine principale della controversia....
»
(págs. 25-6).
Expónelo con la puntualidad de quien
estaba muy al tanto de lo ocurrido, y cierra
su digresión con esta cláusula: «Gli uomini
veramente grandi come
fu
il Zaccaria, non