Apparecchiatafi la cena,
fi
pofrro a federe
a menfa , e mai il Signor di Laval noo era
ilaro
di
si
buon umore. Via, vicino mio , ral,
legcacevi, non
c'
e
cofa, che piu abbellifca
della g íllv ialiti, l\lceíle cosl incoraggito pre.
fe animo : fece un appafsiooa cifsimo panegi.
rico in
lod~
di quell' intrinfeco commcrcio ,
chl han no due anime legare infierne, dal gu.
fio del bene, dall'
a
more della verita, dal
fe o.
timeuco dd giuílo, e dell' ooe!lo.
Qu~le
ar·
cracciva non banoo effe
I'
una per
I'
alrra
!
Cun quale abbondanza di cuore
1'
una ali' al"
tr:i
fi
comuoicano
¡
Q!iale accordo ,
e
dolc11
armonía formano uneodo fi iníieme
!
Q!il io
non rirrovo alero, che due de' miei limili :
qu~fto
e
per me 'tuero il mondo •
L'
anima
mia
e
ripiena, delidererei di porer arrellare la
mia vira iu quello deliziofo liara , o che la
vira mia foffe una cacena di rnomenci limili
a
queílo •• • • Ci giuoco io, diffe
il
Vifconre,
cbe
fe~·¡
Cielo
vi
preodclle in parola, vi d if.
piacer
be
di oon
a ~er
chiello di piu ••••
E'
vero ; e fe fofsi degno di deliderarc: ancora
alrra e
/a.,.
Nol difs'i<>l Ecao J'uorno, /em.
pre gli retla
a
deli.ierare qu alcofa • Che ne
di
ru, fig liuola mia? Per me , lo confe!To ,
io domando al Cielo un muiro , cbe lia
a•
maco da ce, e che
ti
renda
fe
ice ..•
E
voi ,
Ake!le ? ..., Ed io ,
fo
n'
a
veis·
il
coraggiG ,
@oa¡andec;i
di
roter effere cote!lo
¡µarico •• •
Ec.