prego di fe rJarvi l' era qu,ando farete per
ifcegli, •rui
nH
iro ... Ahlcara 6glinola, tu
so
taneo giovan
i'
A.ppunio percio ho bifogno di
marica, che non lo
Ú4 ...
Non v' h-a rluaque
altro, che
e
cella fua mefchina
Mefa11tropilt
,
che ci difgufti pi lui; e verameoce m' accor.
do, ch' e{fa non pu 0 confd rli coll' umore di
h' ill
fo,
che
tll
fei .•. E mrno ancora col pia.
no da me formacocni ... Q.ual
e
queHo pianol ..,
NatUrale di viver bene col mariro, fagri6ca,
re i miei gufü a luí, je per difav venrnra oon
foffero limil i a' fuoi di rifiutare ogoi compa·
gni·a,
1
piutto!lo che privarmi della fua , e
di
non fare un paffo nel mondo , fonza
if
fuo
confi~lio
, e confenfo , Si pu 0 da cuno ci/)
comprendere di quanca im portanza fia per me
1
che la prudeoza foa non abbia nalla
di
ru–
fiico, e füa volencleri in quel mondo ,
11d
quale io fperodi viver feco . Sia il piano qual
vi
piace, o Signara, ripiglio Alcefie , ardifi:o
di affennarvi, ch'egli
fi
tro•era vole1Hieri in
qualunque luogo farete voi • ll Padre
mio
1
profegui
Orlola,
ha il piacere di raonare alle
cene fue une¡ brigacella di perfone onetle dell:t
Citt~
, e della corre ; voglio , che il marirn
mio a cuete coteile Gene fi rrovi; e vogtio prin.
,1?ipalme111e che vi1!ia amabile,
t!
ditinvolco .•,
llifcaJdaro dal difiderío di farvi piacere, fara
il
meglio che potra cerramente ... l' ropongomi
,di
fpeffo andare a' Teatri, a' paíleggi ... Oime
!
que.