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Ecco qui ere

dehdcri1 , d1He

11

1gnu1c 1

a–

val, che pot rebbero

b~oi fsimo

farli un fnlo .

L afciai gi1i.lolpettart: , che Orlola avea con–

teputa ddla

fiimd ,

e benivolenza er

A

lceíle:

la cura , ch' ella fi prendc:a di

raddolcire

I'

umor di lui, lo dava a vedere ;

ma

io que–

ílo

fo lo punto verarnfote provo , quanrn cosl

fatto carauere da amarfi, o da odiarfi fenza

miíura, le avea vi vamente tocco il cuore,

Su, che

e?

diCTe

il Padre dopo un lungo

fi.

lenzio: eccoci tuuatre muroli

!

Che fia con

fu–

fo

Alcefle ,

il quale d' anni quaraota

ha

fatta una dichiarazione ad una giovanetta ai

diciotco , va beue

¡

che Orfo!a ne arroffifca,

thioi gli occhi , o mantenga

un

onefio filenzio,

quefia anche

e

cofa naturale: roa io ,

il

qua

le

non fono alero, che un pllro confidente, pcr·

ch¿

f\o

cosl feriol La fcena

e

piacevole

af.

fai. Padre mio, difle Orfola, rifparmiatemi ,

ve ne prego. Alceíle mid·a uncontraffegno di

füma, al quale io fono obbligatiffima,

e

ne co.

nofco il pregio

¡

ma

egli dilpiacerebbe, che fe ne

faceffeuno lcherzo •. • Tu rnoi dunque, ch' io

'Creda, ch' egli parli da buon fenoo? ...

lo

ne

fono cena , egliene ho obbligo, come debbo .

Peofi

tu

a que! che

lll

di

i'

Di quaraot' annH

Un uomo del fuo carattere

! ...

11

luo caraue•

re dee tenerlo lontaao da ogni forta d'impe.

gno , ed egli

fa

beoe quel , ch' io ne peafi ....

E

1'

eta foa

i' ...

Quefia .poi

e

alcra cofa ;

e vi

pre.