uom1n1, e dt:lla nacµra, fono una
lerie di
pimire ; Ja fiíica delle li ugue non ha alero,
che fuoni ; Ja parce foníibile delle macema–
l:i~he
íi
riduce a linee) cutce l' arci íi pof–
fono
d~fcrivere,
la Religione llt!fa, e lamo.
r ale
li
poílono mf.giio
inípirare col meizo
del fenrimenco, di quello che coll'
idea
li
concepifcono : in breve, tune le nollre per–
..:ezioni fomplici, e Primici ye
GÍ
vengono da'
fen fi
t
era i fenli della fanciullezza fono pi1)
delicati , e vivaci di quelli della macura eca.
Prendera dunque la nacura nel maggior
fllt>
vigore chi la prende nella foa teuera eca,
per farle incendere, e cogliere cutto quello
che non richiede combinazioni d' incel lecco.
Aggiungete , che
1'
anima
libera d' t•gni
altra cura,
fi
da
a quefia tutea
incera
;
e
avida di cog.oizioni ,
fnodau
dalla
preoc,
cupazione; e che cuece le caífettine, psr
en~
s:t
dire, dell' incelletto
, e del la memori:t
effendo vo•e; vi
fi
mettono dentro le idee
con quell' o rdine , che
fi
vuole
; maffime
fa
nell' arce dell' iocrodurle
li
fegue l'ordi–
ne Jnro narnrale; fe non s'ha fretta
d'accu~
mularlc; e
fe
ad e!fe fi
concede
il
rempq
d
.:iffettadi ciafcuna al fuo po!lo •
Ve,ggo , ¿¡(fe Acelia ,
fe oza pero pu nto
sbi~octirmi,
che ru tto cio richielle una con–
tioua attcn¡!:iooe ,
Casi
fatta accenzione
no~
arre-