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Liiro

Settímo.

379

·conPitione

del

loro

infortunio;

come

fe

di

gi~

foífe

giunto

Svltimo eccidio

d~1Ia

lor patria, e

doueífe

reilar.

fepolto

ciafcuno

d'effi nel fuo fac-

,_~o,

nel

fuo incendio, e

nelle

fue fpiranti

rouine .

Tutti

qu~Hi

mali

er~no afp~ttati ·in

vn te1npo da

loro . Onde

il

Capiran. Riperda,

che

nella

di-–

fperation

c-01nune

riconofceua irremediabile

la

íua

propria,

inconrrata la

congiuntura

,.,parlo

in

queH:a

maniera

alla

moltirudine

~

Con

quantt1

Rigiona..

fi ..

d,

.

(d .

;r. .

. .

¿·

.

h

bl.

, menro

del

.

ere'{Z4 animo

1gm.1stmi

Cttta

int).

.a,

vtano

e .apitan_, ·

gli

Spagnuoli

intraprefo

J

continouaio.)

e finito il

Riperd.i •.

prefente af(edio,

le attioni loro tropp-<> chiaramente

.,,

l'han

fattoconofcere.

N

clrintraprenderlo,

fi

'Val-

firo

di

mendicati pretefli

~

co,L rvolere

queUa:[ola

"Phhidienza

da

noi

~erfo

il

Re;

che

fojfe

f'ondat

a

que

dentro fa/I crudele arbitri(J d_elle lor'armi.

N

el

con–

tinouarlo

~

ognu.n

.ra

i

patimenti

~

e

glt:

flratij

?)

ch'efsí hanno fajferti .

E

quantc

'Volte

gli

habbia–

mo

'Veduti

a fegf'!o d'

ejfere

alfediatt'

piu

che

ajfe–

dianti?

A

.ri

fere anguflie gli hanno fjejfo ridotti,

hora la neue.,

ho.ra

iL

ghi11cciio

::>

horti

t

humidita,

hora il maneamento delle

'Vettouaglie,

e qua

ji

piu

an–

cora que

U

odeUe

perfatJe

,,

e

piu

d'

ogn'

a!tra cofa tan–

te noílre

,

e

.rz

'Valorofe fortite

,

con le quali noi

gli

habbiamo

ta/ora

piu

danneggiati

ne'lor

quartieri,

ch'efsi

non

ha.n.no

t<Jrmentati noi

,intorno

aUe

noflre

fl?Uraglie. Jyla finalmente

a.Da

rabhia

contro

di

lo--

B

b

b :,

,-o