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DeUa guer1'a
di
F
idndra
Ceífano
i
n1ct~
di Febraio, mitigatofi il tempo, e
conuer---·
freddi 'e
·
G ·1
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focced<?nº
tito
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re
q
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u1n1
o,
e
acque tornarono
:x
;~umidt-
all' eífer loro di prin1a; e co'l carr1bia1nento della
Haaione,
G
venne a ca1nbiare ancora quaG tutto
E
percio
fi
l' "d·
d 11
p ·
·
h.
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mura quafi
or ine
e a guerra.
ntl)a
1
g
iacc1
non
a-
~~~~r¿~~~-
íciauano .dall'acquofo
diíl:inguer
l'afciutro,
e
per–
guerra •
cio
{i
poteua dire , che tutte le fattiorli allora
fi
f1ceífero in terra. Ma dileguatoft
il
gielo,
G
co–
nobbe, che per
l'inanzi
le piu principali
fi
fareb–
bon per acqua ; atrefa la
co1nodita,
ch'a
nemici
farebbe
data
d'introdur 1neglio nella
Citta
i
foc–
corG
per
via del
gran lago accennaro
di
Íopra,
&
alrinc·ontro la neceffita, c'haure bbe hauuta
la_,
gente
Regia
di procurare per l'ifteífa
via
d'iin–
pedirgli.
Ne
{i
tardo
1nolro
a vederfene dal-
Soccorfi
Fvna, e dall'altra parte
i
fucceffi.
Apena
disfat-·
p~r
via......
del
la!!,o
to
il
ghiaccio, cominciarono a co1np·arire
molti
fgh¡accia..
vafcelli,
che
dal
mare
di
Leyden
fcorrendo
a
to •
quel
d'Harle1n ,
e
quindi
entrando
nel
fiu1nu·
S
pare.n, conduífero vn
buo1~
foccorfo nella
Cit–
ta.
N
ello· sboccare,
che
fa
il
fiun1e .i1el
bgo,
fonna
vn'ifol~tta
di picciol'ambiro.
In
eífa ha-·
e~?;~;-;,
ueuaricr
accorramente gli
Harlemeíi
drizzaro
vn
~el
F.co.forre, che
G
chiamaua del
Fico , preuedendo
quanto ünporterebbe loro il Ggnoreggiar quel–
l'imboccarura .:
~iui
dunque,
come in porto,
íi
raccoglieuan
da loro
i
Íoccoríi,
i<¡uali
parri--
uano