)-58
DeUa gucrril
df.Ftandra
que! Jito,
ch'C, neUe
1'Íflere
,Ji
puo
dtr,
de!l'Euro:.
Pª
:J
riuerir
.tanto
piu
l'autorita della
-:vera
Chie[a,
e
tanto
piu
rtífett_ar que/la· infteme del
'Voflro
nome.
V
arij
fo110 fenz..a
dubbio
i
gouerni.
Ma non
pojf'ono
'Variar
pero nelto/Jligo deO:lrvbbidienza, che
dapopoli
e~ douuta
a:ILor
Prencipi.
Con
1uefla
legge.nafcono
i
fa~~tti;
e 'Volendola
rompere 'Vengono
efsi
in ;quel
cafo
a
far le
'Vi(}len'{..e, e
non
a
riceuerle.
Cost
apunto
faccede
hora
in
Fiandra~
doue
le
leggi humane,
e di--·
uine tutte
fono hormai
conculcate.
Non 'Vflra
dunque
Vofira
Ma.efia
la f01"za fl non
per
reprimerla;
ne
i
rimedij
aspri, fl
non
dopo
hauer
applicati
Jt
lunga–
mente indarno
i
foaui.
La piaga
ha
degenerato in
eancrena
.
V
uole il ferro_,
(!:}
ilf'uoco
• ·
Da
tante
ra~
Jl~man~
il
gioni) e
cosl.
efficaci per
rvna,
e
per
1'
altra
parte,
!~n~;~~~:
rimafe jl
Re
pill
roHo confufo, che perfuafo. Al
plelfo;
Duca
d'Alba
adheriua
il
Cardinal di
Granuela -.'
E
fe
be
ne egli
{i
inofhaua
ne1nico
acerrüno de'
·Fiamtninghi; .nondimeno
la
fua
grand'
efperien–
za
nelle
cofe di
quei
paeG rendeua
anche
le
fue.J
paffioni d'aurorita .
All'incontro
il -Prencipe_,
Ruygo1nez -,
ch'era in
fauore .appreífo del
Re,
andaua
·vnito
co'l
Duca
di
Feria;
e quafi
tutto
il
Configlio
era
.diuifo
fra
queíl:e due
contrarieta
di
fenrenze . .
Flurtuo
dui1que il
Re
vn pezzo di
nuouo,
prima
di
pigliare,
o
l'vna,
o
l~altrarifo-
,~uti ~) n~.
Ma
crefciute
Le1nfJr~
le n9uita
in~ Fian:-
-
·
dra,