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TVMI DE LL
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C E _ TI
gliare
di
quel
cbe
fi
uede ufarfi
a
quefti
nobili:
per.,.
cwche
i
Prencipi,(7'
i
Conti,ogni uo
ta c/J'accadc
tL
bi:.
fogrio,comc
fud
tti
ubbed1fco110,e
ftan:iO
ad
ogni
ualere
di
ef.tre,
ma
i
Sold ,tti dicono
f[erne
efenti,
enon ef:::.
fer
obl
gati
a
niuno
fenza
paga;
ne
Lafci no
medefima~
,nente feruire
i
loro
fudd1ti;
e
nondimeno dicono,e
con21
f
fl.moche non riconofcono altri per Signore,e padro–
n
ecf,~
l'
lmperadore Romano. Tengono auuilirfi
nol:::i
to ,e[f
rcitando
o
mercantia,
d
qu~lche
arte
meccanica
o
menando
m
moglie una donna
plebeia,
e
di minore
coditione di fe,
d
babitando come
cittadino nelld cittJ;
il perche
Lafci
te
uia
tutte
le
pratticbe,
e
conuerfationi
cittadinefche,
ne
uanno
ad
babztare liberamente
con
tutta la ,cafa nelle
caftella,
o
f'dlazziforti,
e
belli,
be
s,banno edificato,
one'
monti,
d
nelle
fl
lue,o neUe
uLlle•
.Alcuni di loro fono nelle corti di Prencipi,
e
de
i
Re, e
u.tnno
con loro alle
guerre;
alcuni altri contenti del pa
trimomo,e dell'
entr4te
loro
fl
fta.nno
in
loro
cafa,
e
nel
genera le tutti fono c
cciatori,
come quelli,
i
qu.diJoli
per
longa ufanza
po([ono cacciare :.perclJe
effendo un
priuato trouato
4
pigli
re un Lepore, dun c prio,
d
tttJ
capriolo,
o
un ceruo in certi luochi
fc
gli c u uno
oc~
cbio;
in certi altri
fe
gli
lieua la uita: ma
fi
re nociue,
.comelupi,e
/imili,
e
lecito
a
ci4(cuno
cacciarle.
Mctll–
giano
i
nobilt, e
uefietzo
jplendid.tmente,e
tanto gli huo
mini, come le donne,
<?'5"
in
cafa
,
e
faora di
caf
a, ufi no
t!f}
i
per
ornamenti,~
oro,
argento,e
fa
ta
di piu
co:a
lori
.
Van
no fempre accompctgnati d molti;
e
uanno
con tanta gr
uttd, econ un pajfo di tant
utorita,
cl1e
r~cilmente
ueggendoli
,fi
conofcono d;i
i
plebei: fe ban–
no