e
cbe
/i
fort-ct ciafcuno di
ftende~e, ~
ttmplidre
ld
fu4
fetta,
ne
fouo
uenuti tra
loro in tante
nemicitie,
in tan•
te
gare,
in tanti
odij,
cbe non
fi
puo
boggi andare,non
dico fecuramente da
u11
loco ad
un'altro; ma ui
fi
uietct
del
tutto,e
ui
fl
c11iude
ogni uia,
ti
percbe mi
perfuado
cbe ne
ctuenga,
c11effendo conofciuti
d
pena
i
11omi def:::
le genti
conuicine
,fl
teng:t
per
hugia tutto quello, cbe
fo
11e fcriua,
o
fe
ne dica; enondiJneno la notitia di loro
e
/Cata{emprereputata cosi
dolce,e
cosi utile> cb'a([ai
chiaro
e)
che
non per altro,c11e per quefto
ft
fono
molti
part1t1
dalla
propria
patria,
e
lafciato
il
padre,
la ma::.
dre)
lamoglte'
i
figli,e
gli
amici
>
e
quel cb'
e
piu
14
fa~
lute
propr1a,ponendofl
in tante d1/ficultJ,
in
tanti
pe:::
ricoli,
in
tanti penfleri,
f:1"
anguftie, perfar
proua
fo:::
lamented'alcune cofo, efono
iti
peregrinado alle uolte
in lontamflime
contrade,
ede
14
dal
mare;
talcbe mi
credo, cbe non
folo al
tempo noftro, ma ddl principio
quafl del modo,flanoftati reputati prudenti,e di gran::
difl1ma
auttorit4,
edottrina, eflano ftdti nel tempo e
di
pJce,e
di guerra
eletti,
eprepofti, per
confentinien::.
to
Ju
11na
uoce di tutto
if
popolo,
ne,
gouerni deUa
re:s
publica per
Conflglieri,
per
Gwdici,
per Cenfori,pet
cdpita11i da guerra, tut/
i
9uelli, cbe fufF ro ftati prtmd
fuora
di
caF1 loro,
~ b~mcffero
mffo
molti pdefi
Ion~
tani,
e
cono(ciuto le loro
cittd,,e coftumi;
fl.
come ueg:::
giamo,che
furono queUi anticbi Pbilofopbi delltt
Gre:s
ctd;
edell>Jtalid,
i
quali poffettero con J'auttorita loro
orc/,Jndre, e
f
arfl.
le
tante
fette,
e
le
td11te freqttentze
di
fcol.tri
ietro; come fu
Socrate,cl1e
fu capo della
fott4
ocr.1tic
,
e !;!tone dell'Academica;
Ari{fotile
delld
Perip.1te:::