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lI~
8$
lui cbe'l mdngia: ma
chi
mangia
quefto
factdmento
,fi
conuerte in effo facramento
•
E
bifogna cbe
fi
creda
an~
cho,cbe mangiato che
e'
fenza uenirne offefo 'fe ne ua
fu nel Cielo
;
e
medefimamenre, cbe in cofi piccola
for~
ma di pane,e di uino
fiia,
Cbriffo
>
Iddio grande,
e:7
in::
'coprehenfibile, et buomo;e che un folo corpo
e
quel me
de/imo di hrifto, in un medefimo
momenta fia
in
mol~
ti
luogbi, e
ft
toglza da molti fotto diuerfe JJ?ecie; e cbe
mutandofi la fufl:antia del pane nella uera carne di
Cl1riflo,e la fuftantia del uino nel uero fangue:
reftr–
no nondmzeno
i
naturali accidenti d l pane edel uino;
ne
fi
mutano in accidenti di carne, edi fangue.
E
che
colui, cbe
degnamente il toglie, ne riceue tutte quefre
utilittl;
cbe egli
l'infi
mm.t
de l'amor
fuo;
il fa
ricor::.
deuole dife;
tl
fofticne, ilfo r ifica,lo aumenta, gli
pur
ga, r7affina1°
fPeran~
,
1l
ecr
ct,
gli da uita eterna,
e
lo umfce con
Dio,
gli
confirma
la fede; e
fa
minore
il
11utrimento de gli appetiti cattiui; efinalmente
e
fa~
lutlfero'
(7'
utile mirabilmente)
f7
4
uiui'
a-
a
morti:
per liquall
JPeci~lmente
s'offerifce nel facrificio dal fas:
cerdotte.
Et
quefro facrameto
e
ancbor
detto
commu:a
nione eucariftia, daUa ufanza del communicarfi nell"'
primitiua
Chiefo; ecome ancbo,.a boggi dura
appref::;;
fo dicer
i
fcifinatici; perche cofecrauano un
cofi
grm
pane, cbe to/to dalfacerdote, efatto in pezzi in un"
fcodella
,
ba{ta!la
4
communicare tutti
quelli,
cbe
eree~
no
prefenti al facrificio: perche anticamente
i
chriStia
ni ogni
dl
di precetto,
fl
communicauano, ma
1·idotto
poi folo nelle domenicbe, ene ancbo coft
o([eruandofi
degnamenteJu ordinato, che
fl
f
aceffe tre uolte,
o
ab-
manco