I
~RO
It.
6t
ogn'uno
b4
ii
fuo cane)et il fuo
cduallo,due~ti
diftdr/l
agguattati, ecome nafcofti con uentre
in
terra, ui/ht.
la ficra d<t fu
l'arbore,
Id
faettano,
e
montati tofto
4
ca::
uaUo,
la feguenoaccopagnati dal cane
•
Gli
AR
GIP–
P EI
habit.monelle radici di monti ctltiflimi; etanto
i
mafcoli,comelefamine, da che 11ttfconn,fon calui, ecol
nafo fcbkz to,efimi,e7 hanno lungbimeti, cioe
i
luo::.
gbi dell b:trbe,f?7 un c r i.oproprto fuono di bocca. Ve
1
no come
i
S
cubi,uiuon di frutti d'arbori, perche non
hauendo nolto beftiame, non attendeno molto
4
gli
ar::i
menti:
fi
giacciono tuttifotto
gli
arhori, finuerno ui
fanno fu una tenda, quafl un cappello, elo
leuano
uid.
poi
l'
eftite. None buomo
cbe
molefti,
o
d1jpiaccia
et
coftoro,
perche
fono tenuti facrz: non
hanno
arme
di
niunctforte,e
quefri
pongono fine aUe lite de' conuicini,
echiungue
fl.
ua
4
faluare con
cofforo
non uiene offe::
Jo da
huomo
del mondo.
Gli
Es
s
Eno 1
uiueno
(come
fi
fcriue)
J
quefto modo .Morendo il padre ad al
cuno,tutti
i
fuoi parenti portano iui piu
peco·re,U'atn::
11ldzzatele, efattele in pizzi,minuzzano ancho il mor
to
pctdre
di colui, che gli ba inuitati,
e
mefcolate
tutte
le
carni in/leme, mangiano di compagnia, efcorticatd
e
nettata
ltt
tefta
del
morto laindorano,
e
fe ne ferue:
no per tm /imulacro,
Iqua.leogni
anno
fanno maggio
,.z
cen'monie,<:::;
'""' ammaz.zano maggior
uittime; hor que
Sle
fc
{te
fail figliuolo al
padre
nell.t
jila
morte;e-1' il pasi
dre al
figlio: non altramente,che
fi
faccittno
i
reci Ile
le
f efiedi loro natali.
per
non l.tfctarne
a
dire
nulld~
fi
dtce ancbo, che
quefii
fono
giuf
ti
huomini,
e
cbe le
loro moglifono.cofi gagliarde,e
uirili;
come
i
mariti
•
E.
di