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PJWPOSIZIONI lllNOMfE
del soggetto sta nell'
indicazion~
del luogo in cui avviene un fatto,
o nella indicazio11e piu concreta di una cosa: mediante una voce
dimostrativa accompagnata da! gesto. Ora, come osservo una volta
il Fick, i pronomi sono i veri nomi primitivi che, menfre
pal'tecipano de lla natura delle interiezioni e hanno percio valore
olofrastico, sono pi enamente atti ad esprimere il soggetto della
propos1z1one.
A me pero sembra alqua11to artificiosa la spiegazione dello
chuchardt, e ritengo non necessario ammettere forme di trapasso
come
la! brucia!
La distinzione da
la bi·ucia
e sottile e fondata
forse su una
li eve pausa (cfr.
§ 260).
lo
preferisco ammettere
che le prop.osizioni binomie con soggetto pronominale sia110 con–
tempora11ee alle proposizio11i monomie.
Una difficolfa ad ammettere la stessa cosa per le proposizioni
binomie con soggetto nominale sta nel fatto che il nome sostantivo
e posteriore a l verbo (Schuchardt dice il soggetto posteriore al
predicato). Pero tale posteriorita
e
piuttosto logica che cronolo–
g ica, ne l senso che le voci es1irimenti un' azione indicano nello
stesso tempo chi compie l' azione. Cosi, per es.,
mau
es prim e .
direttam
1
te il
miagolar_e~
ma sigoi fica anche <gatto >.
che la proposiz.ione bimemb re pote anche avere ori–
ú
il soo-getto
e
interno, bssia e dedotto dal
verbo predica. o o ne ra.ppresenta comunque una forma; per es.
Kaciairi
r
oa
·-it
il vénto
(ba1·)
soffia) quasi <il soffio soffia \
l\fagiar0
eso· esih
op¡.
e ik az eso
piov , lett. <la pioggia pi ove>.
Georg von d r Gab
1
ntz, die Sprachwissenschaft
2
311, riti ene
che in casi siruili un tono piu alto e un ritmo piu vivace servisse
a distinguere il verbo-predicato dal nome-soggetto; per esempio
<il cane. abba ia) :
n prooTesso ulteriore fu compiuto con l' unione di un sog–
getto di qualsiasi specie ad un predicato, come, per esempio,
il
gatto sotfia .
260.
Come íl sogo·etto nominale si svolse dal predicato, cosi
da questo derivo anche il predicato nominale, onde el>bero orio-ine