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che vi21iofo, úpiglio ll Luzy con alterezl!:a,
in
cambio di farvi preghiere, vi f. rei min<ecce •
N on artribui ce
J;c
mia umiliazione ad al ero •
c he
a
quanto
'v
ha di pi'u <>ndlo ,
e
nobile in
:uacura, ed aníore, al
la
lle(fa vircu , al dc!ide–
r io, che ho
d'
cfpirar un fallo
forfe dcgno di
fc11fa,
e ch'
io
non per alero
m,i
rinfaccio cosl
rigi~arnente ,
fe
non
perche ho il cuore d' uo–
mo dabbene. Allora con quanta eloquenza
ha.
il fentin\ento, fece ogni prova dr g1ufüficarfi •
attribuendo
tu~co
al bollore dell' eta , ed all'
ebbrezza. della pa!fione.
Oh ~1
quanto
e
frlice
iJ
mondo, che la vollra.
)>a!
fic.nenon !ia llaca quella élel danaro
!
Sare–
fle flato un Cartoccio . ( lnorridl il Luzy a ta–
le ragionameoto . )
Sl,
un Cartoccio .
E
come¡
no? Sarelle voi mai d'un animo cosl vile , cho
pote
lle
credere eITere
l'
innocenza,
el'
onore di
m inor prcgio , che le ricchczze, e la vita
?
E
non vi prevalelle voi forfe dellc imbecillit3 di
11uella fventurata , J)er rapirle cotelll due tc;–
fori?
E
credete voi forfe d" aver fatto a
•ne
fuo Padre minor male, che
fe
m· aveíle a!faJii–
nato? Un C artocclo metteli ful
fa
ruota perch·
egli avra rubatu roba, della quale
li
puo far
a
meno per vivere; e voi, il qua le
ci
avece ra–
pito quello, ch' una bennata fanciulla , ed un
<mello Padre uon poirono perdcre fon za mori–
re, che avrete voi mt"ritaro
I
Voi úete dett<>
nobile, e credete d' eílerlo • Ecco i cratti di
~uella
nobiltit di che vi glorificare voi •
In
un
momento d' ellrema alfüzione ,
in
cnj
il piu
ttlll'
uomo dd mondo aHebbe .:ivuro picri di
me,
voi mi venire dappreffo , fihgece
d'
avermi
compaffione,
e
di
te in cuor vofiro :
E
eco
,un
in-