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"!-!

ll6

(fo

~~~A~<A~

og!',imai piu alzare gli occhi faoza arroílire

!

Ma quello,

ch'

e

la mia. difperazione, quello ,

the non vi perdonero mai , avete chiufo a me

il cuore della figliuola mia ; avete ammorzati

~~~~ ªr~::'d~t~uf./p~li~~~m¡:t!o~~l:g~i:td~1 'p~dr~~

fo ríe . .• oh bio

!

non ho cuore di terminare ,

fo~h /er~d:~ ~:i~:o

efclamo Lautetta , :fino a

'!Uel punce rimaf4 abbatutta

¡

e

confufa , ah,

Padre mio troppo gagliarda

é

tal punizione ,

N on v' ha cofa ck' io non meriti , fuorcbe il

rimprovero dell' aver tralafciato d'amani . Di–

cendo cjuelle parole, s' era gicata a' piedi fuoi,

e bacciava la poi vere di que

Jll •

Fece lo lleífo

il Luzy, ed· ecceílivamence rintenerito gli dif-

;ibr~~~r:ce~io¡;'gf¡~~1¡°:~tftriª,

l:i

fee~fºr~~~~;r~¡¡

j:t~e:~ªe

'di"¿

e

fp~to~u~~nc~¡de~~~~I~ ,io~~g~~

fcongiuro.

Tal peotimento :wrebbe rintc!neritO un cuore

piu duro che quello di lhftlio. S' alero mezzo'

vi

folle ,

diífe al Luzy, di rellituir

!'

enore a

me , e di rcndere a turtadue

voi

['

i nnocenza ,

ricuferei quello: ma e il folo , io l'accetto ,

e:

molto piu per voi, che per me; pCr<he io ne

voglio, ne artendo cofa veruna da voi, e mor–

ro cultivando la mia ''igna .

L'

amore del Lu–

zy, e di Laurerta venne davanri agli altari con–

fegraro. Molri furono,

i

quali difiero, ch'cglÍ

avea fatra una vilra, cd cgli ne

fu

daccordo ;

ma oon e pero, di(s' egli

>

quella, che mi vie–

ne atrribuita . La

ver~ogna ~

il fare il male ,.

e

non il ripararlo,

Non