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Li!Jro
.,r
econé/o
•.
che conueniua,
parlo
egli
fopra
di
cio con
gran
fenfo,
pungendo particolarmente
il
Vighlio,
a
cui
toccaua
di
far
finfl:ruttio.ne.~ef:to
e
~n'in-
Paroicw
d
.r_,
1. ,
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,
l
1
¿·
acerbedel
gannare
(
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!'Oranges
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•
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J·
1
l
m occafio..
minutre que1 matt
;,
e e
ut
tanto auanzano ta re a-
ne della...:.
tione
,.
che
fe
n~inuia.
Apranfi
al
R"e·
da/
piu
imo
le
~~~-
anda·
farite
di
queflo
paeft
!J
acciocl/egli
pojfa,
e tt1tnto
megli" _conofcerle
,.
e
tan.topiu
faúlmente
fanarle
·e–
}lon
ft
difsimuli quanto
grande
fta
quz
ilnumer.o
de
gli
heretici qua
ji
per ogni I(rauináa ;-qu-a-ntopo–
co
cfsi
di
gia
Ji
curino de
gli
Editti
;il poco
rifjet~
to, che portano
a~
lví.Agiflrati;
e
Ji
concluda
:>che
la
F
iandra non
e
capace d'J.nquifttione·, e c
be 1Jolendoft .
continouarla
~
queflo r:imedio,
fara
piu·
pe.ri·colvfo
~·
che non
c:il
male.
Aggiunfé,
cl/egli
era
h·uon
e
at~
tolico, e fedel
~aff
allo .
del
Re ..
Ma
chc. ·gli
efempij
Jeplorabili di
Germanía
~-
e·
di
Francia
eran·
.ha-.
tlanti
a
prouare
:J
che le cofcienz.e
~oleuano
ejfer
per"°
foafe
,,e non
violent~te
,;-
e che
bifognaua
non, ~oler
c9n
la
fort_a . de~eUar
fabi10
taerefia;,
a!fine di
po·
te.r per le 'Pie foau.i deh.eDar/a,pi-U
pre fio
,.
e
piu
fa~
cilmente
.•
Ricordo
pur
di
nuoutl
le
diffi.colt~fo_;
prail Concilio
d.t
Tr~nro,
e le
cofe
da
lui
propd-
·
He intorno alríformare
i
Configli.;
fopra
le quati
I.a ·lleggé;.;,
.
{"
íl:
r
1
d'
ffi
.
te procura·
marene
i
ele
a
ungo, e con gran
e.
·
cac1a .
d'inui?rlº'
Ma
la
Ducheffa chiamato da parte
il
C'onte_,
~~n ~~~f~'"
d,Aga1nonte,
e
datagli quell'inHruttione ,;chLJ
1
d·
1
1
re~u,i c io
.
.
le
e
é'~