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DeUag#crratfi
Fiand'ra
quella maggior fodisfattione, che
fi
potelfe an.–
n
Vightio
cora deUe Prouincie.
Ma
il
Vighlio períuadeua
s' oppone
l
r
rr
fcoperta·
all'incontro efficacemente, e 1e u veniue il
piu
tDcme •
tofl:o
che
fi
poteífe
all' efecurion del
Concilio.
])iceua egli, che la Chiefa in tutti! fecoli haue-
Ragioni
ua
procurato
per via
de'Concilij
di
conferuar
la
da
luí
ad·
. '
d
'fi
.
d
.
1,
d.
d 11
í:
d.
r
.
ttorte
¡fl:-'
punta e
uo1
og1n1,
e or ine .e a 1ua nc1-
1:ontrarJo.
plin~.
E
quanto falutare farebbe íl:ato partico-
-
larme.nte
vn
tal
rünedio a quei 1nali,
ch'oífen~
deuano allora, e
che
tninacciauano
fe1npre
piu
in
auucnire
.I~
Fiandra
?
Che fe
in alcuna
parte
il
Concilio
poteffe
pregiudicare
a'priuilegi
delle
Prouincie ,
{i
pigliaífe
fopra di
cio
qualch~
temperamento.
Nel
reíl:o douer
piú
toíl:_o glo"'!'
r-iaríi
il
Re
di
t1on
hauere,
o
le
medefi111e necef–
fita, o
i
.medeGnü
fenfi
de gli alrri
Prencipi;
ina
che
i
f~oi
foífero tanto
~onforn1i
a quelli della_,
Chie
fu,
e
fondati
in ragioni, ch'vniuan
51 bene
infie1ne
la
prudenza con
la
pieta.
Ne
s'oppo–
neua egli
n-ien
vigoro(amente
alla
propofra del-
1'
0 .ranges intorno
.al ridurre
i
fopranonünati trc
Configli
in vn
fo~o
.;
nl<?Ítrando
che
cio
farebbe
il:ato
non ordinare,
n1a
confondere le materie_,;
le
quali per
eífere rante,
e
di
tanto
pefo, a fatica
eoreuan~
effer
dige~ite
bafiantemente
in cia–
fcuno
_di
loro a
parte . Soggiungeua,
ch~
nen-t
c;ominciau.a
a~ora
l'introduttione
di
qu~i ~on~
Ggl1;