LibrrJ
~arto.
·
197
alla
Frifa·.,
Ofdino dunque
il
Duca'
.che
fi
co:n–
. ·duce·ífe
aquella
voka il
maggior
num.ero,
c~1e
fi
poteífe
di
quefii Ale1nanrií. Vi
.fped1 ancora-il
Mancfa1
· Mafiro
di ca1npo Bracamonte
quaíi
con tutto
il
· (ªu~~i;~~~
fuo
T.erzo
Spagnuolo, e c©n alcune compagnie
neruod~n
..
cor.a.
i
- di caualli, e
con
fei pezzi
d,~rtiglieri.a
da
campa-
geme
spa·
H
L
d
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e
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gnu()!a·
.gna .
aueua
o ou1co
ato pnnc1p10a10.ftl-
·
· ficar la T erra di Da1n, dalla quale corre vn
c~na-
·1e
aquella
di Delfziel.
Ma interrortodaH'arriuo
}?douico
d
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l.:
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dal
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1
Spagnuou, etenn1no
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!euar:u a
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f~o
allog-
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01amenco
- a ogg1a111ento,
e 11nettern
1n
vn a tro
1
cer-
di
prima.;._
~ ta
Badia
cola
appreífo, ch'era pit'i
co1nod?_,.e
pi:u
.
. ' ficuro.
(~ui
s'alzaua
piu
il terreno,
che
in
al-
tre parri, e
íe
ne vedeua ancora
qu~lche
fpatio
vefiito d'arbori, che feruiuano
a,biíogni
d.ellL
--Badra.
In
quel
Gro
G.
fenn.o
il
Con.te;
dubbiofo
~-
x
i:~-rma·
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1e
g
1
Spagnuo
1,
o lOHero· per aua
car
.Q'
o
o-
molro op•
.. ue!Tero-
cercar di
cofiringerlo
co'i
diíaggi
a
riti-
por.cuno°'
t.adi
in
Germania.
L-,eíl~re
afr1kato gliron1aua
in.
vanraggio,
per
la;
quahta .del
fito,
doue
egli
aUoggiaua,
e
parricoJannt~nte
perch'era
necef-
.fario, che
gli- Spa.gnunli
paffi.i1ero
per ·~e· caue.J
della turba turre c.ie.che d'acqua,
e
di fango,
del–
."le
quah.
erano
piene le
ca111pagne
la
intorno..
T emeua
egli
piu
i
parimenti de'viueri,e-per
con~
·feguenza
d'
effer
cgfiretto
alta ritirata. Ma n0n
ft1
lafciato
lunga1nente
in-
quefto.?ubbio
da
gh
Spa-