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LjhriJ
~artoª
t8"1
a:
nón
tolerare quell'oppreffione;
cI1,egli
c~tL 1~
Germa·
tutti
i
piú
fieri 111.odi
rapprefentaua eífere
fiara di
~/~:r~~'d¡
gia
introdo~ta
da
gli
Spagnuoli contro i Fiam-
Fiaudra •
1ninghi. Faceua co1nune
queHa
caufa
ad
am-
bedue le
Gennanie ;
mefcolaua
gli
intereffi del-
la Religione con quei dello
Stato;
e con la forza.,
e viuacita del fuo ingegrto faceua apparir per vi-
cini ariche
i
pericoli
piu
lontani. Proponeua_,
A
que~o
· i·
·
·
1
l
r.
d
rr
·
r.
fine eglt
cg
1 pnnc1pa
1n
ente, e le u
ra
unauero
in11e1n.e
propone
quei Prencipi, che
pit1
doueuano fiare in timo.r
:::
Q.ie·
dell'
anni
S
pag.nuole di Fiandra . A
cio
parimen-
te
l'
aiuta_ua,
e
la
Regina d'Inghilterra con la
fua–
au.torita,
e
gii
V
gonotti
di
Francia con le lor pra..·.
tiche .
Onde
ne
fu
pre
fa
la
rifolutione
con
mol~
che
viern
ta
f
acilira; e
vi
concorfero diuerfe
Citta
liberu
~:~uoc~~
fimilmente conl'inuiarui
i
lor D·eputati, e quel-
-
le in
particolare, che fon
íiruate
su'I Rheno, ne
l-
..
,
le quali perla víc.inanza maggior con la Fiandra;
poteua pit't
la
paura
dell'
accennate
ferze
di
Spa–
gna\.· De'Prencipi era
il
piu
riguardeuole
di
tut-
E
vi
co~·
ti
il
Cont.e.
Palatino
del
Rheno~
Appn>ili1na-
cc>r;,Qn.<>
.
·
vat'IJ f'rerr•· .
uafi ·e.o:li co'l .
fuo S
tato
piu
de
gli
akri alla
Fian.-
cip~,e cic.~·
,
l
0
.
.
e
rr
d
ll'h
ta
hbett:
~
dra; ;iaueua
n1agg1on iorze ; e
pauato
a
ere:-.
íia
di
Lutero
a
quella
di
Caluino,
riteneua
an-
che
maggio~~
corrifpondenze
C;:Oll
gh herftici
di
Francia,.
,e con la Reginad
'Inghilter.ra..
Gli
altri
furond··~
il
Duca
di
Vite1nberga,
ilL~~g~Ft--
UlQ