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Libro

S

econtio

,

11incia non riconofcejfe

'Vn~

otio

cosl

felice

mo!to

piu

dalt'tJnit

a

C

attoli.ca

~

e da:.propugnacoli

dell'Inqui–

Jitione, che difendon

tale

'Vnita., che dalle

immenfe

mura

de'monti,

e da'-vafii

fofsi

del mare, onde la

natura

cinfe, e

munz

t'r;na,

et'altra di loro.

Cosl

parbuano

a

fauor dell'Inquifirione qüelli,

chu

n'haueuano 1naggior

notitia

de gli

altri; e

cosl

procurauano d'ünprünerne ancora migliori

fen–

{i.

Di

queíl:e ragioni, fatte rapprefonrare oppor–

tunamente

al

1nedefimo fine,

s'

era Madama

fer-

.uita , e

piu

v~olte

prin1a,

e

íi

valeua

particolar-.

mente allora per moderar l'impeto,

e

!'ardor

de>

N obili radunati in Bruífelles . Ma ogni ragione

in

cosl fatta materia

~ouaua

in_loro,

e

gli

anüni

troppo

duri

~ -

e

tr@ppo .forde·le

orecchie.

Fu

dúnque

riceuuro

il

·ragi@na1nento.

del Brederode

con

vn fre,n1ito

fauore'uole

de'Co.111.pagni;

&

ÜL/ .

fegno di

perliíl:ere

effi

piu

che

nTai ndle pre

fu

riíolurioni,

gridarono tutti a gara,

Traditor

(ta

chi manca.

~ndi

furono am1neffi

all'vdienza

Confede·

d 11

R

.

1

1 . 11

h

·

{i

f-

rati aW

V•

e

a

eggente, a quJ vo e, e e

Vl

I

troua -

diézl

della

fero quei del

Coníiglio

di

Stato,

&

infierne

queí

Reggeme.

Caualieri del

T

ofone,

ch'

erano allora in Bruifel-

les . DJlla cafa

di

Colemburgo andarono

i

Con–

federJti a

due

a

due,

quafi

in forma di procef–

fione,

al

Palazzo della Reggente; e gli

vlrirni

erano il Conte Lodouico ,

&

il

Brederode_, •

M.

2

:earlo